Durante un meeting online con i rappresentanti di IG Metall, la federazione sindacale tedesca che rappresenta i lavoratori del settore metallurgico, l'amministratore delegato di Daimler, Ola Källenius, ha detto che Mercedes e l'industria nel suo complesso dovranno affrontare in futuro tagli ancora più dolorosi per superare la crisi economica causata dalla pandemia da coronavirus.
"Tagli drastici"
"Il Covid-19 costringerà i produttori a effettuare interventi più significativi rispetto a quanto pianificato prima che scoppiasse la crisi", ha sottolineato Källenius. "La dura realtà per l'industria nella fase post Covid-19 richiederà anche tagli di stipendio ancor più drastici. Cambiamenti necessari per proteggere le condizioni finanziarie del gruppo tedesco e salvaguardare gli ingenti investimenti nelle tecnologie future", ha proseguito il ceo.
Ad aprile, Ola Källenius aveva indicato che le misure previste per contrastare la crisi potevano non essere sufficienti alla luce della drammatica situazione del mercato. L'indicatore di occupazione del gruppo Daimler è sceso di quattro punti, a -54,4 nel mese di giugno, un dato peggiore rispetto alla crisi finanziaria del 2009.
Il piano di ristrutturazione di Daimler, reso noto nel novembre del 2019, prevedeva una riduzione della forza lavoro di oltre 10mila posti per ridurre di 1,4 miliardi di euro la spesa del personale entro il 2022, e di altri 10mila entro il 2025, secondo l'indiscrezione raccolta dalla rivista Automobilwoche ma smentita da Daimler. Alla fine del 2019 il gruppo contava su 299mila dipendenti.
A pochi giorni dall'assemblea generale annuale di Daimler dell'8 luglio, il manager svedese dovrà prepararsi a un acceso confronto con gli investitori. Attualmente, il gruppo ha un valore di mercato di circa 39 miliardi di euro, meno di un quarto rispetto a Tesla.