Conti in rosso, prestiti e non aiuti a fondo perduto, disaffezione dei costruttori accresciuta dalla paura del Covid-19. La Fondation du Salon International de l'Automobile ha annunciato la cancellazione dell'edizione 2021 dell'evento motoristico forse più importante del mondo dopo aver annullato quella del marzo scorso all'ultimo minuto per il coronavirus. Un altro segno di crisi profonda in cui si dibatte l'auto per gli effetti della pandemia.
Niente prestito, meglio vendere
L'organizzazione del Salone ha fatto sapere in un comunicato di aver rifiutato un prestito del governo federale svizzero di 16,8 milioni di franchi svizzeri (poco meno di 16 milioni di euro) a causa delle condizioni considerate troppo onerose in tempi di grande incertezza e di privilegiare la vendita della manifestazione alla società Palaexpo SA per un eventuale nuovo appuntamento nel 2022. Fra le cause dell'annullamento dell'edizione 2021, secondo gli organizzatori, la fuga dei costruttori accentuata dalla paura del Covid-19 e delle regole di distanziamento per una manifestazione che porta a contatto nella settimana del Salone oltre mezzo milione di persone.
Dopo Detroit e Francoforte
La disaffezione dei produttori dalla forma Salone era in realtà già cominciata a Ginevra nelle ultime due edizioni e così nel resto del mondo, al punto che il primo Motorshow dell'anno a Detroit negli Usa era stato spostato quest'anno per la prima volta a giugno, poi cancellato per Covid-19, con l'obiettivo di rilanciarlo in altra stagione e con altra formula. Anche il Salone di Francoforte, con cadenza biennale, ha chiuso i battenti nel 2019 per provare nuove strade nel 2021 a Monaco di Baviera.