Carlos Tavares, ceo di Psa, non ha dubbi: “La fusione con Fiat Chrysler prosegue senza intoppi e sarà ancora più fondamentale vista la crisi causata dalla pandemia di coronavirus”. Il numero uno del costruttore francese, futuro amministratore delegato del gruppo nascente dalla fusione Psa-Fca, rassicura gli analisti durante la consueta assemblea annuale.
"Questo accordo è la migliore tra le soluzioni per affrontare le incertezze futuro. Il calendario è stato e verrà rigorosamente rispettato”. Dalla fusione tra Psa e Fiat Chrysler nascerà il quarto gruppo automobilistico al mondo con una capitalizzazione in Borsa che sfiora oggi i 27 miliardi di euro e che, secondo quanto dichiarato, dovrebbe offrire sinergie per 3,7 miliardi.
Fusione al più tardi a marzo 2021
Tavares ha dichiarato che le operazioni verranno concluse “al più tardi entro il primo trimestre del 2021”. Il manager sessantunenne portoghese ha inoltre minimizzato sulla questione dell’apertura da parte dell’Antitrust della Commissione dell’Unione Europea di un’indagine che servirebbe a chiarire se col nascere del nuovo gruppo si verrebbe o meno a creare una posizione dominante in grado di ledere la concorrenza in Europa nel settore dei veicoli commerciali sotto le 3,5 tonnellate di peso.
“Non è questo il momento di discutere dell’argomento”, ha tagliato corto Tavares. Secondo i dati di Jato Dynamics Fca e Psa detengono il 13% di quota di mercato (primo posto) in questo settore con 1,1 milioni di veicoli commerciali venduti nel mondo. In seconda posizione c’è General Motors, quasi assente in Europa, con l’11% di quota.
Tutto quindi prosegue come previsto. Una sola cosa è cambiata: i due gruppi automobilistici hanno deciso a maggio di non distribuire il dividendo ordinario di 1,1 miliardi di euro ai rispettivi azionisti per l’esercizio del 2019 per meglio fronteggiare l’impatto della crisi per il coronavirus.