L'obiettivo della strategia Volkswagen sulle vetture elettriche è di concentrarsi su modelli di volume che riducano al massimo le emissioni di anidride carbonica per l'intera gamma ed evitare le pesanti multe dell’Unione Europea. Secondo quanto riportato dal magazine specializzato tedesco Auto Motor und Sport, il costruttore non avrebbe quindi più intenzione di produrre la ID. Buggy, un modello elettrico ispirato alla mitica Dune buggy degli anni 60.
Per la produzione della ID. Buggy Volkswagen si sarebbe affidata alla e.GO, società tedesca che aveva già lavorato a una citycar a zero emissioni disegnata a Torino da Paolo Spada, ma che non è riuscita a superare la crisi causata dalla pandemia di coronavirus. “Dobbiamo concentrarci su modelli di volume e grandi serie”, ha dichiarato un manager di Volkswagen al magazine tedesco.
Il piano prodotti
La Volkswagen ID. Buggy sarebbe stata solo uno dei modelli extra serie costruiti sulla piattaforma Meb, quella dedicata alle auto elettriche del gruppo. “La diffusione in milioni di esemplari realizzati sfruttando questa architettura consentirà l’avvio di economie di scala che renderanno sostenibili, dal punto di vista finanziario, anche modelli di nicchia proprio come l’ID. Buggy”, aveva dichiarato Herbert Diess durante la presentazione del concept del modello al Salone di Ginevra 2019. Il numero uno del gruppo non poteva certo immaginare la crisi che sarebbe arrivata un anno dopo.
La ID. Buggy è il primo modello elettrico che Volkswagen avrebbe deciso di sacrificare, ma certamente non l’unico se consideriamo anche quelli con propulsori tradizionali. La Golf Sportsvan non vedrà una nuova generazione a causa del calo delle immatricolazioni di monovolume a livello globale. Lo stesso destino dovrebbe toccare alla Touran anche se potrebbe rimanere in gamma ancora per diverso tempo con i dovuti aggiornamenti dei propulsori.