Non saranno tra i veicoli più pubblicizzati o con il maggior ritorno di immagine, eppure i van sono sempre più importanti per i costruttori. Lo dimostra il matrimonio tra Fca e Psa, che è incappato in un inatteso ostacolo proprio per via dei commerciali leggeri, su cui la Commissione ha aperto un’indagine per verificare che non si crei una concentrazione eccessiva. Ma anche i rinnovati accordi tra Volkswagen e Ford e tra Renault e Nissan prevedono sviluppi nel campo dei veicoli commerciali.
Fondamentali per il mondo produttivo
“A differenza delle normali autovetture, pickup e furgoni non sono rilevanti solo per gli individui e le famiglie, ma anche per i professionisti, le piccole e medie imprese e le grandi aziende. Si rivolgono al mondo produttivo, e possono avere un impatto notevole nel settore della logistica”, ha dichiarato la Commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager annunciando l’inchiesta dell’Antitrust Ue sulla fusione tra Fca e Psa.
“Si tratta di un mercato in crescita e di un settore chiave per una moderna economia digitale, dove sempre più cittadini europei si affidano al web e alle consegne a domicilio per i loro consumi”. Stando ai dati del 2019, Fca e Psa assieme avrebbero virtualmente una quota di mercato del 35% con 755mila van venduti, che li renderebbe leader del settore dopo Renault e Ford con il 16% di share ciascuno, Volkswagen (12%) e Daimler (10%).
La ripresa potrebbe avvenire prima
I veicoli commerciali assumono una particolare importanza per i costruttori proprio in una fase post-Covid. Anzitutto, come spiega a Reuters Dario Duse, consulente del centro AlixPartners, questi mezzi non sono legati alla domanda di beni durevoli da parte dei consumatori, come le automobili, ma all’andamento generale dell’economia, al Pil e ai trend industriali.
Di conseguenza, in un momento in cui il mercato automobilistico fatica a riprendersi dopo lo shock causato dal coronavirus, le vendite dei van beneficiano della crescita dell’e-commerce, un settore che ha vissuto un vero e proprio boom negli ultimi mesi.
“Per i veicoli commerciali la ripresa potrebbe avvenire prima e in maniera più intensa rispetto alle autovetture”, ha commentato l’analista. “Inoltre, il settore della logistica guida anche l’evoluzione di questi mezzi, in quanto le esigenze vanno nella direzione di veicoli compatti, efficienti e sostenibili sul piano ambientale, per le consegne all’interno dei grandi centri”.
Tra i veicoli più profittevoli
Pickup, furgoni, cabinati e tutti i mezzi per uso professionale sotto le 3,5 tonnellate sono preziosi per le Case anche perché sono tra i veicoli più profittevoli. In un momento in cui tutti i principali costruttori stanno spostando l’attenzione dai volumi ai profitti, i van sono una miniera d’oro in quanto, a fronte di dati di vendita contenuti (nel 2019 in Europa ne sono stati venduti 2,2 milioni, contro 15,8 milioni di autovetture), presentano margini maggiori anche di 10 punti percentuale rispetto alle automobili.
“Questo è dovuto al fatto che i commerciali non devono soddisfare tutte le aspettative in termini di cura negli interni, optional, tecnologia che il pubblico ha per le automobili” osserva Duse. “In generale, possiamo dire che sono mezzi più semplici da costruire, e quindi costano meno alle Case”.