Tesla intende iniziare la costruzione di una nuova fabbrica sul territorio degli Stati Uniti, dove realizzare il pickup elettrico e la berlina Model Y, entro la fine dell’estate. A confermarlo un documento della stessa Casa californiana destinato alle autorità del Texas, in lizza per ospitare l’impianto in concorrenza con il confinante Oklahoma.
Secondo il testo reso pubblico, l’investimento previsto raggiungerebbe il miliardo di dollari. Il sito individuato per la realizzazione dello stabilimento – che il ceo di Tesla Elon Musk in un suo tweet ha recentemente ribattezzato “Cybertruck Gigafactory” e che impiegherebbe fino a 5mila persone - è quello dove oggi sorge un impianto per l’estrazione e la lavorazione di sabbie e ghiaia, nella contea di Travis, la stessa dove si trova la capitale del Texas, Austin. L’area verrebbe acquisita per soli 5 milioni di dollari. Recentemente sia il ceo di Tesla Elon Musk che il governatore del “lone star state” Greg Abbott hanno confermato di avere discusso questa eventualità.
Alternativa oltre confine
A ostacolare i sogni dei texani di aggiudicarsi il nuovo impianto, c’è la concorrenza di uno stato confinante, l’Oklahoma. Secondo il suo ministro del commercio, Sean Kouplen, anche l’area di Tulsa è in corsa per ospitare la fabbrica. A giocare un ruolo chiave nella partita saranno gli sgravi fiscali che il costruttore chiede prima di fare una scelta definitiva. Il Texas sarebbe disposto a concedere crediti d’imposta fino a 68 milioni di dollari. “Dal canto nostro – ha risposto in proposito Kouplen in un commento ufficiale – abbiamo messo sul piatto della bilancia un pacchetto di incentivi, basato sulle performance. E' interessante, ben bilanciato e soprattutto responsabile. Speriamo così di attrarre Tesla in Oklahoma”.
Serve spazio
Attualmente l’unico impianto Tesla negli Usa è quello di Fremont, California. La continua espansione dell’azienda rende necessario però un allargamento: già oggi, nonostante il sito copra un’area di 5 chilometri quadrati, alcune operazioni vengono effettuate in strutture temporanee al di fuori degli edifici principali.
Inoltre i rapporti tra il costruttore e la contea di Alameda, dove si trova lo stabilimento, sono pessimi dopo gli scontri causati dall’imposizione anche a Tesla del “lockdown” dovuto alla pandemia di Covid-19. Intenzionato a riaprire la fabbrica a ogni costo, Musk è arrivato a sfidare le autorità locali dicendosi disposto anche ad andare in carcere pur di ripartire al più presto con la produzione. La situazione è stata resa ancora più incandescente, poi, dalla scoperta di alcuni casi di positività al coronavirus tra i lavoratori di Fremont.