Il mercato americano fa registrare i primi segnali di ripartenza dopo la crisi innescata dal coronavirus. A sottolinearlo è l’amministratore delegato di General Motors, Mary Barra, che in una conferenza stampa virtuale si è detta “cautamente ottimista” sulle prospettive future dell’automotive.
Fiducia dei consumatori in crescita
Dopo la chiusura delle concessionarie e lo stop alla produzione a causa dell’epidemia, negli Usa la domanda di veicoli torna a salire. “Ovviamente speriamo in una ripresa dei consumi, perché farebbe comodo a tutti. Vi sono comunque alcuni segnali incoraggianti”, ha dichiarato la dirigente, sottolineando che i concessionari americani del gruppo stanno terminando le scorte di vetture, soprattutto per quanto riguarda suv e pick-up, la tipologia di auto più richiesta oltreoceano, di cui “a breve saranno esauriti i veicoli invenduti negli scorsi mesi”.
Futuro forte per le elettriche
“Crediamo in un futuro forte per le auto elettriche, e continueremo a investire con fermezza in quella direzione”, risponde il ceo a chi le chiede pareri sullo studio del centro di ricerca AlixPartners, che ha previsto un “deserto dei profitti” per i grandi costruttori, impegnati ad investire pesantemente nell’elettrico nonostante i consumatori americani continuino a preferire veicoli che consumano grandi quantità di carburante.
“Io non vedo questo deserto. Piuttosto, siamo molto eccitati dal nuovo portfolio di modelli elettrici che il nostro gruppo sta per presentare”, ha dichiarato Mary Barra.
Buone prospettive in Cina
General Motors guarda anche alla Cina, dove il mercato automobilistico sembra già aver ripreso vigore. Nel paese asiatico a maggio la produzione è cresciuta del 18,2% su base annua, mentre le vendite totali sono aumentate del 14,5% rispetto allo stesso mese del 2019.
“Credo che potremo fare bene in Cina e che saremo in un’ottima posizione per sfruttare tutte le opportunità di crescita che si creeranno, compresi i veicoli elettrici. Siamo alla ricerca di una crescita sia per quanto riguarda i profitti che i volumi sul mercato asiatico”.