Sembravano destinate a prendere il posto delle cabriolet con la classica capote in tela e invece, dopo un boom iniziale nei primi anni Duemila, le auto convertibili con il tetto rigido sono andate via via scomparendo dal mercato.
All'inizio fu Peugeot 402 Eclipse
L’origine di questo tipo di vetture risale al 1934, anno in cui Peugeot presentò al Salone di Parigi la 402 Eclipse: prima auto della storia dotata di una copertura rigida ripiegabile il cui sistema era stato inventato da un dentista parigino appassionato di auto, Georges Paulin, assieme al carrozziere Marcel Pourtout.
È nel 1997, con la Mercedes SLK, che le automobili scoperte con il tetto in metallo e persino in vetro iniziano a prendere piede, trasformando quella che prima era una piccola nicchia di mercato in un vero e proprio segmento con all’interno tantissimi modelli. Berline a 4 porte trasformiste comprese.
Tanti modelli, un segmento
Tra questi, le versioni coupé-cabriolet di Peugeot 206, Ford Focus, Opel Astra, Renault Megane e Nissan Micra. Oltre a vetture di stampo premium come Mercedes SL, Lexus SC 430, Volvo C70 e Bmw Z4, tornata ora al tetto in tela. Ed anche super sportive come Ferrari 458.
Peso e costi di produzione
Le note dolenti di questo tipo di vetture sono sempre state almeno tre: il peso elevato del tetto, anche oltre 200 chili, che portava inoltre a una riduzione eccessiva della capacità del bagagliaio dove veniva ospitato una volta aperto; i maggiori costi di fabbricazione e di conseguenza prezzi al pubblico decisamente più alti rispetto alle tradizionali decapottabili.
Rari i modelli sopravvissuti. Che poi sono spider: uno è la McLaren 600 LT Spider che propone a 256mila euro una copertura ripiegabile fatta addirittura in carbonio e vetro. Un altro è la Mazda MX-5, che offre a 38.600 euro la versione RF dotata di hard top rigido che sparisce premendo un tasto.
Senza tempo e al di fuori di qualsiasi moda e segmento si può citare la Porsche 911 Targa 4, alternativa alla Cabriolet. Spendendo 132.600 euro, ha un parziale tetto rigido che scompare elettricamente in soli 19 secondi. Una volta si toglieva a mano, ma la modernità serve sempre a qualcosa.