Ultimo aggiornamento  30 maggio 2023 16:22

Lewis Hamilton, campione contro il razzismo.

Paolo Borgognone ·

E’ abituato a guidare il gruppo, a costringere tutti gli altri a dare il meglio per tenere il suo passo: Lewis Hamilton, sei volte campione del mondo di Formula 1, ha deciso di essere il leader non solo in gara (sperando di salire davvero in macchina a partire da luglio per il mondiale 2020, appuntamento a Monza il 6 settembre) ma di guidare anche la protesta contro l’uccisione di George Floyd a Minneapolis. E lo ha fatto da vero trascinatore, smuovendo le coscienze dei colleghi e dell’intero circus, spendendosi in prima persona sui social network.

"Non state zitti"

Il primo bersaglio della reazione di Hamilton all'omicidio del 46enne di Minneapolis è stata proprio la F1, colpevole di aver voltato la testa davanti alla sua morte e di non aver sostenuto le proteste che l'hanno seguita. “Vedo – ha scritto su Instagram il campione di Stevenage - quelli di voi che stanno zitti. Alcuni sono anche molto famosi ma preferiscono tacere dinanzi a questa ingiustizia. Mai avrei pensato di assistere a una cosa del genere. Dalla F1 nessun segnale, è un mondo dominato da bianchi. Sono una delle poche persone di colore lì”. Una bordata diretta, come nello stile di “Hammer” che ha poi rincarato la dose, dopo qualche ora.

“Sono pieno di rabbia, tristezza e incredulità per quello che i miei occhi hanno visto. Mi sento totalmente sopraffatto dalla rabbia alla vista del palese disprezzo per la vita della nostra gente. L'ingiustizia che ripetutamente i nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo stanno affrontando è disgustosa e deve fermarsi. Non dovremmo sentirci in colpa per essere nati così, o avere paura per il colore della nostra pelle. Will Smith ha detto bene, il razzismo non sta peggiorando, è stato semplicemente documentato perché solo ora il mondo è dotato di videocamere che hanno portato alla luce questo problema. Purtroppo l'America non è l'unico posto dove c'è razzismo. Per favore, non restate a sedere in silenzio, indipendentemente dal colore della vostra pelle. Black Lives Matter”.

La reazione di altri piloti

L’appello di Lewis Hamilton non è rimasto inascoltato. Dopo le sue dure prese di posizione, la Fia, Liberty Media che detiene i diritti della Formula 1 e molti dei suoi colleghi e nomi importanti del motorsport hanno fatto sentire la propria voce in proposito. Da Antonio Giovinazzi al team Mercedes, dal ferrarista Charles Leclerc e il suo prossimo compagno di squadra Carlos Sainz, fino ai connazionali di Lewis, gli inglesi George Russell e Lando Norris

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