LONDRA - La crisi del settore auto in Gran Bretagna – acuita dalle conseguenze della pandemia di coronavirus – continua a colpire l’occupazione. Il costruttore di lusso Bentley – che fa parte del gruppo Volkswagen – annuncia il taglio di oltre 1.000 posti di lavoro, concentrati soprattutto nella storica fabbrica di Crewe, nel nord dell'Inghilterra.
A maggio Bentley ha venduto solo 34 vetture, contro la 157 dello stesse mese del 2019, con un calo del 78,3%.
Nel riportare la notizia, la Bbc ha anche detto che i vertici dell’azienda fondata nel 1919 offriranno ai dipendenti la possibilità di optare per forme volontarie di pre-pensionamento, così da ridurre al minimo l’effetto della operazione sul tessuto sociale.
Situazione complessa
La situazione generale del comparto automotive nel Regno Unito è molto difficile. Un altro grande nome, Aston Martin, alle prese con una profondissima crisi, ha annunciato il licenziamento di altri 500 dipendenti “per allineare i costi ai nuovi livelli produttivi più bassi”, hanno spiegato dalla sede di Gaydon.
1.500 (sugli 8mila totali) sono invece i dipendenti lasciati a casa da Lookers, una rete privata di concessionari con oltre 150 punti vendita nel Paese che ha appena annunciato l’intenzione di chiuderne altri 12, dopo la quindicina che hanno serrato i battenti all’inizio dell’anno. “La nostra decisione – ha detto alla Bbc il ceo di Lookers Mark Raban – è stata forzata dalla necessità di rendere più sostenibile il futuro”. I concessionari hanno ripreso la loro attività a partire dal 1 giugno, dopo tre mesi di chiusura forzata a causa del coronavirus.
In Gran Bretagna i dati di vendita delle auto nell’ultimo mese sono precipitati – rispetto allo stesso periodo del 2019 – dell’89%, con soltanto 20.247 immatricolazioni, il peggior maggio dal 1952. Nei primi 5 mesi dell’anno il calo complessivo delle immatricolazioni è stato del 51,4%.