Come previsto dal D.p.c.m del 16 maggio, dalla mezzanotte del 3 giugno e dopo circa tre mesi dall'inizio del lockdown, sono stati nuovamente riaperti i confini tra le regioni italiane.
Addio al modulo
Non è più necessario esibire o compilare l'autocertificazione e quindi giustificare gli spostamenti, sia con mezzi privati che con aerei o treni all'interno del nostro Paese. Rimangono i divieti di assembramento e distanziamento sociale, l'utilizzo della mascherina e il mantenimento delle precauzioni.
"Si torna con la mobilità tra le regioni, grazie al sacrificio di tutti. Torniamo a questa nuova normalità, ma non dobbiamo dimenticare i 33mila italiani che non ci sono più e gli operatori sanitari che hanno lavorato in modo incredibile", ha ricordato il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia.
Come spostarsi in auto
In auto si può viaggiare senza distanziamento solo se si fa parte dello stesso nucleo familiare, altrimenti massimo due persone per veicolo e entrambe devono indossare la mascherina ed essere separate: guidatore avanti e un solo passeggero nei sedili posteriori. In moto ci si può spostare in due solo se si è conviventi o tra i cosiddetti "affetti stabili".
Ai confini di alcune aree sono stati rafforzati i controlli della temperatura con i termoscanner, con obbligo di tampone per chi ha oltre 37 gradi e mezzo, come ad esempio nel Lazio: in attesa dei risultati, l'eventuale caso sospetto sarà costretto a rimanere in quarantena forzata nel proprio domicilio.
Anche nelle regioni del sud, come Sicilia e Puglia, si monitorano gli arrivi: sarà verificata la provenienza e segnata la tracciabilità dei turisti. L'allerta è ancora alta: "Guai a cantar vittoria o a pensare che sia tutto finito", sottolineano le amministrazioni del Mezzogiorno.
