In Italia l'emergenza sanitaria da coronavirus ha messo in ginocchio l'intero settore automotive. La sezione italiana di Bain & Company, agenzia di consulenza globale con sede a Boston (Usa), ha analizzato tre scenari possibili per il biennio 2020-2021 in Italia, in particolare per il settore della distribuzione.
“Lo scenario ad oggi più probabile per le reti distributive - spiega Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company - mostra una chiusura di 2-3 mesi con una riapertura lenta e progressiva e un calo dei ricavi di almeno il 40% nel 2020 con forti criticità anche nel 2021, che equivale a retrocedere il settore a livelli anche peggiori rispetto alle crisi del 2007 e del 2012”.
Va appena meglio un secondo scenario su una chiusura delle aziende per circa 2-3 mesi e un calo dei ricavi pari al 30% quest’anno, con parziale recupero già nel 2021 mentre il terzo è ancora più grave, con una sospensione delle attività "per più di 5 mesi e un calo dei ricavi di almeno il 50% nel 2020, con un 2021 di inizio recupero, ma ancora molto critico”.
Distribuzione digitalizzata
“Questo scenario – aggiunge il manager - avrebbe un impatto devastante sulla maggioranza delle concessionarie che potrebbero resistere senza fatturato - e quindi senza liquidità - solo pochi mesi. Prevediamo pertanto che, a queste condizioni e senza interventi, il 70% delle concessionarie finirà nel 2020 in una situazione critica”.
In Italia, secondo gli analisti, la situazione post-emergenziale avrà un'incidenza negativa maggiore rispetto che altrove. La distribuzione automobilistica nazionale ha infatti un fatturato medio contenuto ed è costituito da una forte prevalenza di piccole concessionarie con un livello di digitalizzazione che, nella maggior parte dei casi, è ancora al minimo. Secondo lo studio, le concessionarie che sopravviveranno a questa fase dovranno prendere a modello un format distributivo “destrutturato, snello e concreto”.