Anche a Bari sarà possibile muoversi in monopattino, senza doverlo acquistare. Il Comune infatti ha appena pubblicato il bando di gara per selezionare i gestori interessati a offrire il servizio in sharing. Lo annuncia sulla sua pagina Facebook il sindaco Antonio Decaro specificando che i dispositivi a disposizione dei cittadini saranno 1.500 in tutto, saranno dislocati in varie parti della città e per utilizzarli basterà un'app, pagamento compreso.
"In questi mesi di lockdown", sottolinea il sindaco, "abbiamo dovuto modificare le nostre abitudini, il nostro modo di vivere, di salutarci e anche di muoverci in città. I mezzi pubblici possono viaggiare con meno persone a bordo, non possono contenere troppi passeggeri e non possiamo permetterci di andare tutti in auto. Biciclette e monopattini sono il nostro futuro e non solo".
Teniamo le distanze
La micromobilità in sharing è solo uno dei capitoli del programma lanciato dal sindaco specificatamente per il dopo lockdown, si chiama "Bari open space" e prevede una serie di interventi mirati non solo a modificare le abitudini di spostamento ma anche per una diversa concezione degli spazi pubblici.
"Ci troviamo in un tempo nuovo segnato dall'emergenza sanitaria e dalle regole di distanziamento sociale", sottolinea Decaro, "Il vero bene comune della città è lo spazio, dobbiamo valorizzarlo e aumentarlo per muoverci, sostare e vivere la nostra quotidianità in modo sostenibile e resiliente".
Questa emergenza, uno shock economico, culturale e sociale, sarà l'occasione per rivedere e accelerare alcuni processi in corso, ha fatto intendere il sindaco. "Bari open space" propone interventi pilota "di salvaguardia della salute e rivitalizzazione economica per mitigare il rischio nel medio periodo, ad esempio potenziando la mobilità sostenibile, aumentando la disponibilità di spazio pubblico, migliorando l’ecologia urbana e le dotazioni di prossimità nei quartieri cittadini", si legge nel piano.
Urbanistica tattica per la nuova mobilità
Si tratta di un processo denominato "urbanistica tattica" perché consente di realizzare trasformazioni urbane temporanee (tipo le corsie ciclabili in sede promiscua) e migliorare le condizioni di vita nei quartieri con misure flessibili, economiche, rapide e condivise.
Tra gli interventi in programma, l'ampliamento delle cosiddette zone a sosta regolamentata (zsr), che servono a disincentivare l'uso dell'auto privata, una rivisitazione delle zone a 30, 20 e 10 chilometri orari da utilizzare come strumenti di moderazione del traffico, lo sharing dei monopattini e una rete di percorsi pedonali e ciclabili “tattici” (si tratta come accennato di corsie delimitato dalla sola segnaletica orizzontale e verticale per ridurre tempi e costi), per un totale di 57 chilometri di nuove piste che si aggiungono a quelli esistenti.
Movida a prova di sicurezza
Saranno 30, invece, gli interventi sul territorio. L'obiettivo è ricavare nuovi spazi pubblici e adeguare quelli esistenti in ogni quartiere, per esempio quelli che non hanno piazze o aree verdi, per promuovere attività sportive e benessere sociale nel massimo rispetto delle regole sul distanziamento fisico. Saranno poi adeguati tutti i tipici luoghi di aggregazione (slarghi, piazze, strade cittadine), in modo da renderli più sicuri tipo le arene diffuse, in particolare per accogliere i più piccoli, durante i mesi estivi, e dove si potrà consumare cibi e bevande da asporto, senza che si creino situazioni di affollamento, con il rischio di un nuovo contagio, come sta succedendo nei tipici luoghi della movida in molte città italiane, Bari compresa.
Città nuova ai nastri di partenza
“Abbiamo bisogno di più spazio", ribadisce Antonio Decaro, "la nostra vita negli ultimi mesi è cambiata e, insieme a essa, deve cambiare la nostra città. Abbiamo approfittato del tempo in cui la città si è fermata per ripensare modelli e spazi nuovi per muoversi e vivere il nostro territorio".
"Bari Open Space nasce per offrire ai cittadini la possibilità di muoversi da un posto all’altro senza per forza utilizzare il trasporto pubblico e senza dover necessariamente ricorrere al mezzo privato", insiste il sindaco, "così come dobbiamo offrire loro più spazi pubblici all’aperto per dare a tutti la possibilità di vivere la città evitando di congestionare alcuni luoghi che, per loro natura, tendono a favorire gli assembramenti. Bari, come del resto l'Italia intera, ha voglia di ripartire, ricominciare e tornare a vivere, e noi abbiamo il dovere di offrire alla città una prospettiva di futuro e di sviluppo. Una grande sfida che per me significa anche imparare ad andare in monopattino”.