L'anno scorso il marchio Fiat ha venduto 1.330.000 veicoli in tutto il mondo perdendo il 5% nelle consegne rispetto al 2018. E' il dato più basso dal 1985, quando le vetture sono state 1.250.000, scrive in un suo blog Felipe Munoz, analista di Jato Dynamics. Un calo, precisa, che vale 870mila auto in meno rispetto al 2009, anno in cui Fiat ha stabilito l'ultimo record dopo il quale ha cominciato una parabola discendente.
Brasile e Italia i Paesi dove vende di più
“Dopo la nuova 500 lanciata nel 2007 - racconta Munoz - Fiat non ha più presentato un modello di deciso appeal, mentre i suoi concorrenti principali hanno investito in nuovi prodotti che continuano ad attrarre il pubblico”, sottolineando come il marchio sia forte oggi in soli due mercati, Italia e Brasile, che lo scorso anno hanno rappresentato il 52% delle vendite totali.
Una nuova strategia
“Alla Fiat, al contrario di quanto avviene ad esempio in Volkswagen o Ford, manca una strategia che dia valore al marchio al di fuori dell'Italia e del Brasile. Ha interrotto le sue operazioni negli Stati Uniti, non ha mai avuto un ruolo importante in Sudamerica tranne che in Brasile e in Argentina, e a eccezione della 500 vende poco di altri modelli sui mercati europei. Di conseguenza sta probabilmente vivendo uno dei periodi più difficili negli ultimi 30 anni”, dice ancora Munoz.
Incrementare la gamma Abarth
L'analista aggiunge che la stessa 500 inizia ad accusare l'età non avendo ricevuto aggiornamenti importanti a 12 anni, con vendite in calo dell'8% nel 2019 a 192mila unità. Anche il sub brand Abarth, cui spetta il merito di aver contribuito a dare una immagine sportiva alla Fiat, meriterebbe secondo Munoz nuovi modelli così come hanno fatto Seat con Cupra o Hyundai con Genesis.
5 a 1 con Volkswagen
Nel blog si legge che il problema principale per Fiat rimane comunque la mancanza di suv (in listino c'è la sola 500X), essenziali per fare numeri in Europa, Nordamerica e Cina e nei mercati emergenti tra cui l’India. Mentre i suoi diretti rivali corrono: basti pensare a Volkswagen che in gamma ne ha cinque.
Il ruolo di Jeep
Anche la convivenza con Jeep rappresenta oggi per la Casa torinese un problema, secondo Munoz, in quanto il marchio americano assorbirebbe la maggior parte di risorse e investimenti di Fca per lo sviluppo di modelli a ruote alte. Mentre da Jeep, scrive l'analista, non ci sarebbe grande trasferimento di know-how non solo a Fiat, ma anche a Maserati, Alfa Romeo, Dodge e Chrysler. E se nel 2009 per ogni Jeep venduta nel mondo c'erano 6,9 Fiat, l’anno scorso la proporzione si è completamente invertita: 1,1 Jeep per ogni Fiat.