Ultimo aggiornamento  21 marzo 2023 08:23

Emissioni: mezza America contro Trump.

Redazione ·

La California e quasi due dozzine di altri Stati (praticamente il 50% del totale) hanno presentato una denuncia formale contro l'amministrazione Trump, sostenendo che la sua decisione di rendere meno stringenti gli standard di efficienza riguardo i consumi di carburante per auto e camion mette a rischio la salute pubblica e l'economia americana, oltre a non avere una base scientifica. Si tratta dell'ultimo capitolo di una battaglia tra il governo federale e molti degli stati Usa che sono ricorsi alle vie legali per fermare la decisione del presidente. È probabile che – in questo caso – la controversia arrivi fino alla Corte Suprema

Contro la “Safe”

La nuova regolamentazione voluta da Trump - la Safer Affordable Fuel Efficient Vehicle Rule (abbreviata in Safe) - sostituisce quella applicata durante la presidenza Obama che imponeva alle case automobilistiche di migliorare le prestazioni nei consumi di carburante delle loro flotte del 5% ogni anno fino a raggiungere, nel 2025, la media di 54 miglia di percorrenza per gallone. Secondo le disposizioni che ora Washington vuole imporre, le prestazioni potranno crescere solo dell’1,5% ogni anno e raggiungere le 40 miglia per gallone nel 2026.

Nella sua denuncia, la California (con la quale sono schierati Colorado, Connecticut, Delaware, Hawaii, Illinois, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Nevada, New Jersey, New Mexico, New York, North Carolina, Oregon, Pennsylvania, Rhode Island, Vermont, Virginia, Washington, Wisconsin, e il District of Columbia, insieme a molte città, tra cui Los Angeles) mette nel mirino la nuova norma. A detta degli avvocati degli stati, la “Safe”, proposta dall'Agenzia per la protezione ambientale Epa e dal ministero dei trasporti, sarebbe illegale e basata su un’analisi scientifica “errata, sostenuta da dati inventati”, come si legge nella denuncia.

"L'amministrazione Trump  - ha detto l’avvocato generale della California Xavier Becerra - afferma che questa regola farà risparmiare denaro e salverà delle vite, ma ciò non potrebbe essere più lontano dalla verità. Basta leggere il testo per capire che la “Safe” mette a repentaglio sia i posti di lavoro nel settore che la salute pubblica. E' brutto dover dire che il governo mente, in quanto sembra un attacco politico, ma in questo caso le cose stanno esattamente così". 

A chi conviene

Secondo Becerra, a beneficiare della nuova regola – che farà consumare oltre 78 miliardi di litri di carburante in più nel prossimo quinquennio, contribuendo al rilascio di oltre 900 milioni di tonnellate di anidride carbonica - sarà soprattutto l’industria petrolifera. Queste cifre hanno allarmato gli ambientalisti, tanto che 12 associazioni hanno presentato a loro volta una denuncia contro la amministrazione Trump.

L’avvocato generale della California ha poi ricordato che già nel 2018 il New York Times aveva parlato di un'intensa attività di lobbying per ottenere dal governo un cambio di direzione, effettuata da alcune organizzazioni del settore dell'estrazione e raffinazione come la “Marathon Petroleum” e la “American Fuel and Petrochemical Manufacturers”.

Nel sostenere la propria proposta, il governo federale parla di ritorni positivi sia per l’industria americana che, con regole meno stringenti, non sarebbe costretta a costosi investimenti risparmiando almeno 100 milioni di dollari, sia per i cittadini. Il costo delle auto, infatti, potrebbe scendere di circa 1.000 dollari.

Chi si oppone alla nuova norma, invece, parla di un danno per l’economia Usa: le Case automobilistiche americane, infatti, rischierebbero di avere crescenti difficoltà a piazzare i propri veicoli sui mercati stranieri - come l’Europa - dove le regole in proposito sono maggiormente stringenti.

Una montagna di cause

Secondo l'ufficio di Becerra, questa è l'82esima causa presentata dalla California contro l'amministrazione Trump. Più della metà ha riguardato gli sforzi di Washington di smantellare le principali politiche climatiche e ambientali. Anche se la maggior parte di questi casi è ancora in discussione in aula, un rappresentante dello stato ha affermato che i giudici hanno dato ragione alla California già 21 volte, imponendo così uno stop alle azioni del governo federale.

Il contenzioso più importante è quello riguardante la decisione di Trump di togliere alla California (e ad altri 13 stati che ne hanno seguito l’esempio) l’autonomia in termini di tolleranza delle emissioni. La causa è ancora in discussione e una eventuale sentenza potrebbe non arrivare prima delle elezioni presidenziali del prossimo 3 novembre

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