La Fondazione che controlla l'organizzazione del Salone di Ginevra rinuncia al prestito di 16,8 milioni di franchi svizzeri del Cantone. La richiesta era stata presentata dopo che la pandemia da Covid-19 aveva costretto ad annullare l'edizione 2020. Le condizioni poste - si legge in una nota - "sono in contrasto con gli statuti della Fondazione".
La situazione finanziaria degli organizzatori rimane dunque a rischio: le perdite causate dall’annullamento del Salone state calcolate in 11 milioni di franchi svizzeri. A questo punto lo svolgimento della manifestazione nel marzo 2021 è in forte dubbio. E gli stessi espositori sembrano non credere più all'edizione 2021 e consigliano di puntare direttamente al 2022.
Sarebbe una perdita incredibile per il valore storico di un appuntamento nato nel 1905 e arrivato all'edizione 89 (la 90esima si sarebbe dovuta festeggiare proprio quest'anno). Oltre che unico al mondo organizzato in un Paese dove non si producono auto, una neutralità che da sempre è stata la carta vincente di Ginevra e per la quale ha potuto puntare su tante novità di prodotto e le presenze esclusive di carrozzieri e centri stile. Nel 2019 le presenze avevano toccato oltre le 600mila unità con un indotto economico per il Cantone calcolato dagli organizzatori in circa 200 milioni di franchi svizzeri.