Renault, Nissan e Mitsubishi hanno comunicato le linee guida per ridare slancio a un'Alleanza ventennale (nata nel 1990 fra Renault e Nissan), entrata in crisi a seguito dell’arresto dell’ex numero uno Carlos Ghosn e poi per la pandemia. Il progetto prevede adesso una maggiore integrazione fra le tre Case ricorrendo a un approccio “leader-follower”, ovvero basato sull’individuazione di un marchio di riferimento per quanto riguarda i segmenti, le aree geografiche e le tecnologie. Silenzio invece, almeno per adesso, sugli assetti della governance, causa prima dello scontro interno fra una Nissan più grande ma dal peso minore e una Renault dominante. I giapponesi presentano giovedì 28 maggio il loro piano di ristrutturazione, i francesi il giorno seguente.
Renault leader nel segmento A e B
Anzitutto l’accento viene messo su una maggiore condivisione di componenti tra i costruttori. La standardizzazione andrà a coprire oltre i due terzi del veicolo, e riguarderà non solo la piattaforma, come avviene attualmente, ma anche il powertrain e il corpo vettura. In secondo luogo, ogni Casa si specializzerà in determinati settori, sulla base dell’esperienza e dei risultati raggiunti fino ad ora.
Ad esempio, il rinnovamento del segmento C-suv, dove Nissan ha da sempre una posizione forte grazie al crossover Qashqai, sarà portato avanti dalla Casa giapponese, mentre le future evoluzioni nell’ambito dei B-suv saranno appannaggio di Renault, che in questo settore può vantare la best-seller Captur. In generale il brand giapponese avrà il ruolo di leader nei segmenti C e D, mentre Renault sarà il riferimento per il segmento A e B.
Uno schema che tuttavia non esclude i brand dai settori di mercato a loro meno congeniali: ciascuna Casa, fanno sapere dall’Alleanza, avrà una gamma completa in tutti i segmenti. La strategia "leader-follower" si limiterà a individuare quale sarà il modello su cui puntare, che sarà progettato dall’azienda leader, con il supporto dei team dei follower.
A ciascuno una regione di riferimento
Discorso analogo per quanto riguarda le aree geografiche: Renault sarà il brand chiave dell’Alleanza in Europa, Russia e America Latina, Nissan si concentrerà in Giappone, Cina e Nord America, mentre Mitsubishi rafforzerà la sua posizione nei paesi del Sud-Est Asiatico.
Una ripartizione di competenze che, anche in questo caso, non avrà carattere esclusivo: Nissan continuerà ad avere un forte ruolo in Europa per quanto riguarda suv e veicoli elettrici di maggiori dimensioni, e Mitsubishi continuerà a essere presente anche in Giappone, dove approfondirà la collaborazione con Nissan nel campo delle kei-car.
Divisione dei compiti anche per le tecnologie
Il terzo aspetto su cui i costruttori si divideranno i compiti sarà la tecnologia. Renault si dedicherà ai sistemi di connettività per auto basati su piattaforma Android, ai veicoli a batteria di segmento B (dove la Casa è presente con la Zoe) e allo sviluppo di alimentazioni elettrificate per la piattaforma CMF A/B, che ha recentemente debuttato sulla nuova Clio, a breve disponibile in variante ibrida.
Nissan si focalizzerà sulla guida autonoma, sui veicoli elettrici di segmento C (in cui attualmente offre la Leaf, una delle elettriche più apprezzate al mondo) e sullo sviluppo di due nuove piattaforme: la CMF EV, dedicata alle auto a batteria, e la CMF C/D, per i veicoli di maggiori dimensioni, che debutteranno nei prossimi mesi.
Mitsubishi, infine, si occuperà di mettere a punto i sistemi ibridi plug-in nei segmenti C e D, dall’alto dell’esperienza acquisita in questo campo grazie alla Outlander PHEV, dotata di un originale schema con 2 motori elettrici e uno a benzina che funziona come una sorta di range-extender. Considerando tutti questi aspetti, complessivamente entro il 2025 circa il 50% dei modelli dell’Alleanza sarà sviluppato nell’ambito del modello leader-follower, per una riduzione nei costi fissi del 40% e un risparmio stimato in 2 miliardi di euro.
L'obbiettivo non sono più i volumi
"Il nuovo business model consentirà all’Alleanza di trarre il meglio dagli asset e dalle capacità di performance dei singoli attori, continuando a valorizzare le rispettive culture ed eredità. Le tre aziende dell’Alleanza copriranno tutti i segmenti di veicoli e tutte le tecnologie, in tutti i Paesi, per recare vantaggio ad ogni singolo cliente", ha affermato Jean-Dominique Senard, presidente di Renault e del Comitato Esecutivo dell’Alleanza.
"A causa delle ultime evoluzioni, compresa l’epidemia di coronavirus, il contesto di mercato è profondamente mutato rispetto solamente a pochi mesi fa. Con questo piano vogliamo adeguarci ai tempi, difatti l’accento non viene messo più sui volumi di vendita ma sull’efficienza, sulla competitività, su un aumento della profittabilità per tutti e tre i brand, oltre che sulla responsabilità sociale ed ambientale".