Ultimo aggiornamento  27 marzo 2023 18:43

Palermo, più spazio a bici e pedoni.

Marina Fanara ·

"Servono investimenti specifici da parte governo per la mobilità dolce, i Comuni ora stanno facendo del proprio meglio impiegando le risorse che hanno per realizzare al più presto nuove ciclabili e più aree pedonali e dare alternative sostenibili di spostamento ai cittadini in questo di ripresa delle attività. Ma non basta". Giusto Catania, assessore alla Mobilità del Comune di Palermo si dice preoccupato.

"Cerchiamo di essere realisti", ci spiega l'assessore, "si fa presto a dire 'usate la bici per muovervi o andate in monopattino' in questo periodo di emergenza sanitaria. Poi però bisogna fare i conti con il traffico e con strade costruite a misura di auto. Le ultime norme in materia hanno voluto equiparare i microveicoli alle biciclette, ma non si tratta di mezzi accessibili a tutti e poi servono infrastrutture adeguate che garantiscano sia alle due ruote che a questi nuovi dispositivi di muoversi agevolmente e con tutti i crismi della sicurezza".

Occhio al traffico

Cosa sta facendo ora Palermo? "Innanzitutto, dobbiamo assolutamente scongiurare il rischio che la Fase 2 si trasformi in un 'liberi tutti' con le auto, perché i mezzi pubblici sono costretti a viaggiare a meno della metà delle proprie capacità", risponde l'assessore, "vorrebbe dire andare incontro a ulteriori emergenze sanitarie riconducibili allo smog e creare seri problemi di circolazione agli stessi automobilisti che non hanno alternative al mezzo privato".

"Quindi, prima di tutto abbiamo avviato un monitoraggio sui flussi dei veicoli per individuare subito i punti più a rischio congestione e intervenire stringendo le corsie e lasciando più spazio a bici e pedoni. Nel frattempo, stiamo aumentando la frequenza dei bus, stiamo promuovendo lo smart working e riprogrammando gli orari di tutte le attività cittadine, dai negozi agli uffici".

Non manca il capitolo dei mezzi individuali e alternativi, "ma ripeto che per questo servono interventi mirati", sottolinea Catania, "ora stiamo provvedendo alla manutenzione - da tempo assolutamente necessaria - sui 47 chilometri di ciclabili già esistenti in città tramite una nuova segnaletica anche per renderle più visibili alla cittadinanza".

Monopattini condivisi e scuole sicure

In programma, sempre con risorse comunali, la costruzione dei cosiddetti percorsi ecologici, ovvero nuove ciclabili ricavate dalle attuali carreggiate che collegano la parte nord della città al centro. Nei piani del Comune, inoltre, c'è il "go 2 school", un progetto finalizzato a promuovere iniziative di educazione alla mobilità nei percorsi casa-scuola, sperimentando nuove formule per andare a scuola a piedi o in bicicletta e che al momento riguarda la viabilità di quattro istituti scolastici. "Per questo contiamo sul milione di euro del programma Primus (Programma di incentivazione della mobilità urbana sostenibile) del ministero dell'Ambiente",  afferma Catania. Quanto alla micromobilità elettrica, il Comune prevede di lanciare a breve servizi in sharing, "ma mi preme sottolineare che per questo speriamo fortemente in chiarimenti normativi da parte di governo e parlamento perché il Codice della strada non contempla questo tipo di veicoli e con la sicurezza non si scherza", ribadisce l'assessore. 

Cambiare mentalità

C'è poi da avviare il grande piano della mobilità dolce (rientra nel Pums, Piano urbano mobilità sostenibile, già adottato in Giunta) che prevede la costruzione di 110 chilometri di nuove piste ciclabili urbane in rete, di cui una parte già progettata, e una serie di interventi per la sicurezza dei ciclisti. "In questo periodo dobbiamo darci molto da fare, approfittando delle scuole ancora chiuse", conclude Catania, "anche per operare quel cambio culturale e di mentalità che serve a far capire alle persone che le strade non sono appannaggio esclusivo delle auto".

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