Renault si appresta a sfoltire la sua gamma come effetto di un drastico taglio nei costi. A dirlo sono fonti interne all’azienda, le quali hanno confermato alla Reuters che a scomparire sarebbero modelli molto noti ma le cui vendite sono in calo, come la monovolume Scénic e la più grande Espace, che nell’ultima generazione ha ricevuto un corpo vettura a ruote alte che strizza l’occhio ai crossover. Inoltre dovrebbe scomparire anche la berlina Talisman, l'ammiraglia.
Il prossimo piano prodotto
“La decisione non è stata ancora formalizzata, ma è praticamente certo che queste auto non avranno un futuro nel prossimo piano di prodotto. L’intenzione è quella di concentrarsi sulla tipologia di vetture più richiesta, ovvero i suv” hanno fatto sapere fonti informate dei fatti. La mossa fa parte del piano volto a risparmiare 2 miliardi di euro entro i prossimi tre anni, che la Casa francese dovrebbe illustrare nel dettaglio alla fine del mese.
Il gruppo Renault, di cui lo Stato francese possiede il 15%, ha chiuso il 2019 con vendite globali in calo del 3,4% e ha registrato la prima perdita in bilancio dal 2009, con un passivo di 141 milioni. Come tutti i costruttori, anche Renault è stata colpita duramente dall’epidemia di coronavirus: nel primo trimestre dell’anno la Casa ha subito un crollo del 25,9% nelle vendite.
Gamma troppo ampia
Al momento sono 45 i modelli del gruppo, divisi tra Renault, Alpine, Dacia e Lada. Anche l’altro gruppo francese, Psa, sei anni fa ha optato per una mossa simile, facendo passare la sua gamma da 50 a 26 modelli e riducendo i costi di 300 milioni di euro all’anno.
“Renault ha un profilo più internazionale di Psa, le cui vendite sono concentrate in Europa. L’ampiezza della gamma è dovuta proprio alla presenza di Renault su mercati diversi, tuttavia un numero così elevato di modelli non è più sostenibile”, hanno dichiarato le stesse fonti alla Reuters.
La sfida di de Meo
A gestire il futuro prossimo del marchio ci sarà dall'1 luglio Luca de Meo, nuovo ceo del costruttore francese, che dovrà risolvere anche i problemi con l’alleata Nissan.
Anche quest’ultima ha in programma di annunciare il 28 maggio un programma per risparmiare 2,5 miliardi di euro (il cui primo effetto è la fine del marchio Datsun), come parte di una più ampia ristrutturazione che porterebbe la Casa giapponese a limitare il suo ruolo in Europa e a concentrarsi su Cina, Giappone e Nord America.