Ultimo aggiornamento  25 marzo 2023 05:02

McLaren ipoteca i gioielli di F1.

Colin Frisell ·

LONDRA -  Il marchio inglese McLaren potrebbe attivare delle procedure straordinarie per raccogliere una cifra, quantificata intorno ai 275 milioni di sterline (pari a oltre 310 milioni di euro), per affrontare la crisi portata dalla pandemia di coronavirus. Per farlo, secondo indiscrezioni della stampa britannica, potrebbe accendere un'ipoteca sul quartier generale di Woking e sulla collezione delle sue vetture da competizione, alcune delle più storiche e vincenti della Formula 1.

Il costruttore e il consulente finanziario JP Morgan avrebbero studiato questa strategia dopo che la domanda per un prestito da 150 milioni di sterline depositata presso il Dipartimento per le strategie aziendali, energetiche e industriali del governo britannico è stata respinta.

Se confermata, la mossa sarebbe molto simile a quella effettuata recentemente dal team Williams che avrebbe messo oltre 100 auto della sua collezione a garanzia di un prestito ottenuto dal businessman canadese di origine iraniana Michael Latifi che è – curiosamente – anche tra gli azionisti di McLaren.

Garage da sogno

McLaren dispone di una collezione di vetture straordinarie, dal valore stimato di oltre 250 milioni di sterline. Tra queste la MP4-1, la prima vettura in fibra di carbonio costruita per la stagione 1981 dopo la fusione tra il gruppo Project 4 di Ron Dennis e la scuderia di Woking.

In lista le vincitrici del campionato del mondo, le auto di  Niki Lauda (1984), Alain Prost (1989), Ayrton Senna (1990 e 1991), Mika Hakkinen (1998 e 1999) e Lewis Hamilton (2008).

Del catalogo fanno parte anche l'ultima MP4/8 guidata da Ayrton Senna e vincitrice del GP d'Australia del 1993 e l'esclusiva versione della stessa vettura dotata di un motore Lamborghini che venne portata in pista per dei test proprio dal campione brasiliano.

Stato di crisi

Come molte aziende del settore delle quattro ruote in tutto il mondo, anche McLaren Racing e la consociata McLaren Automotive sono alle prese con uno stato di crisi, dovuto sia all'arresto pressoché totale del mercato auto che allo stop alle corse automobilistiche. Quasi il 100% del personale impiegato in Gran Bretagna è stato posto in cassa integrazione in queste ultime settimane di “lockdown”.

Pur non confermando i dettagli, un portavoce del marchio ha dichiarato che “anche McLaren è stata gravemente colpita dall'attuale pandemia e stiamo quindi esplorando una varietà di diverse opzioni di finanziamento per aiutarci a restare a galla, durante questa interruzione dell’attività che ci auguriamo sia comunque a breve termine". 

Già nel 2017 il marchio aveva messo alcune auto della sua collezione come garanzia per un pagamento di 37,5 milioni di sterline dovuto all’ex socio Ron Dennis.

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