La Toyota Prius compie 20 anni dal lancio sul mercato globale. La berlina giapponese ha giocato un ruolo di primo piano nella trasformazione della mobilità, traghettandoci verso l’elettrificazione. Un concetto che oggi, due decenni dopo, è diventato il fulcro dei piani produttivi di tutti i costruttori automobilistici. Per festeggiarne il compleanno Toyota ha deciso di realizzare una serie limitata della Prius che verrà prodotta in 2.020 esemplari.
La vettura è dotata di alcune caratteristiche specifiche, come il color rosso Supersonic, le finiture esterne nere, i cerchi da 17 pollici scuri e i fari bruniti. La Prius 2020 Edition offre di serie un pacchetto completo di sistemi di assistenza alla guida: dal sistema che rileva auto e pedoni e frena la vettura prima di un impatto, al cruise control adattivo che lavora in coppia con il dispositivo di mantenimento di corsia.
Immatricolazioni in calo dal 2016
La Toyota Prius rappresenta un simbolo di cambiamento per il costruttore giapponese e nei primi anni dal debutto ha riscosso anche un discreto successo nelle vendite. Dal lancio ne sono state vendute più di 6 milioni a livello globale (considerando anche la versione a sette posti e la hatchback), ma oggi la quarta generazione, al debutto nel 2016, sembra aver rallentato la sua corsa. Due, probabilmente, i fattori principali: la cannibalizzazione delle berline da parte di suv e crossover, anche ibridi, e un design che non è riuscito a mettere tutti d’accordo.
Secondo i dati di Jato Dynamics le consegne del modello sono in calo costante dal 2016. Quattro anni fa infatti sono state immatricolate a livello globale 354.413 Prius, che sono diventate 259.688 nel 2017, 203.874 nel 2018, per fermarsi l’anno scorso a 195.538. Nel primo trimestre 2020, che risente fortemente della crisi a causa del coronavirus, non sono state raggiunte le 30 mila unità. Anche in Europa il modello è in difficoltà, nel 2019 le immatricolazioni hanno raggiunto i valori più bassi dal 2004. Le nuove Prius sono state 7.454 il 64% in meno del 2018, quando erano 12.253.
Mercato quasi domestico
Solo il mercato giapponese sembra continuare ad avere un interesse per questo modello. Dei 195.538 nuovi esemplari registrati l’anno scorso ben 114.077 sono stati immatricolati in Giappone. Il trend è proseguito anche nel primo trimestre del 2020: 21.604 nuove Prius nel Sol Levante per 28.215 registrazioni totali. La débâcle interessa anche il mercato statunitense dove, soprattutto nella sua seconda e terza generazione, la berlina era diventata un simbolo di mobilità sostenibile ed è entrata nei garage di molte celebrità sensibili al problema ambientale. Negli Usa l'anno scorso la berlina giapponese è stata venduta in 62.379 unità. Nel 2018 erano 87.951, mentre nel 2017 la quota sfiorava le 110 mila auto.
Come accade per molti modelli le quattro generazioni della Toyota Prius hanno avuto una vita media sul mercato di circa 5 anni e, se si dovesse decidere nel segno della continuità, tra il 2021 e il 2022 dovrebbe debuttare una nuova versione. A fronte di risultati non proprio confortanti la domanda è lecita: ci sarà una quinta generazione della Toyota Prius? Difficile rispondere. L'edizione limitata 2020 potrebbe segnare il tramonto di un mito.