Addio Datsun, il marchio giapponese fondato nel 1931 chiude i battenti. Li aveva riaperti nel 2013, dopo 26 anni di oblio, per volere del presidente di Nissan Carlos Ghosn, ma evidentemente non ce ne era bisogno. Secondo quanto riportato da Bloomberg, la Nissan, che ne è proprietaria dal 1934, avrebbe preso decisione in conseguenza di un piano di ristrutturazione aziendale che prevede un taglio nei costi fissi annuali per 2,8 miliardi di dollari.
Un "pilastro" per India e Russia
Sette anni fa, Datsun era stata fatta rinascere come marchio low cost giapponese per conquistare vendite soprattutto in India e Russia. Ghosn al tempo annunciò la rinascita della Datsun come “il pilastro per dare vita ad una linea di modelli eco compatibili, a prezzi accessibili, di piccola cilindrata, a diffusione locale con cui espandere ulteriormente le vendite del gruppo”, come la GO del 2014 su base Nissan Micra.
Ma le vendite non devono essere andate come scritto negli obiettivi. L’idea era di farne per Nissan quello che Dacia è per Renault. Contando sia su modelli economici ma anche, a differenza del marchio romeno, sull'eredità sportiva del costruttore data da vetture celebri tra cui la 240Z, prodotta da 1970 al 1979. Famosa per aver ottenuto lusinghieri risultati nel Campionato Mondiale Rally con alla guida Rauno Aaltonen. Oggi Datsun è a fine corsa.