Tempo di bilanci in casa Toyota. Il costruttore giapponese ha chiuso l’anno fiscale al 31 marzo 2020 con una riduzione nel numero di unità vendute dell'1,4% e un utile operativo giù solo dell'1%, ma prevede un crollo delle consegne globali del 14,9% da qui al marzo 2021. Secondo le prime stime, l’epidemia di coronavirus e i successivi effetti sull’economia dovrebbero costare alla Casa 1,55 milioni di unità in meno nei prossimi mesi.
Bene Europa e Giappone
I dati relativi all’anno fiscale finito il 31 marzo scorso parlano di volumi in lieve calo: la Casa ha venduto 10,457 milioni di veicoli, 146mila in meno rispetto ai 10,603 milioni dello scorso anno. Per quanto riguarda i mercati, cresce il ruolo dell’Europa, dove sono state vendute 34.477 unità in più (l’incremento più sostanzioso), seguita dal Giappone (+13.372 unità), mentre nel Nord America si contano 31.882 consegne in meno.
Maglia nera all’Asia (-79.624 auto), dove ha pesato la prestazione negativa della Cina, che ha dovuto fare i conti prima con la frenata del mercato e, a partire da gennaio con l’epidemia di Covid-19. Gli utili operativi sono passati da 21,2 a 21 miliardi di euro, una diminuzione dello 0,9%.
Utili giù dell'80%
Questi dati, tuttavia, riflettono in minima parte l’effetto del coronavirus, che ha iniziato a diffondersi in Europa e nord America solo dal mese di marzo. Per avere un’idea dell’impatto del Covid-19 per il costruttore - come per tutti gli altri - bisognerà guardare ai prossimi bilanci trimestrali, aprile-giugno in particolare. Fra gennaio e marzo, il quarto trimestre per Toyota, gli utili sono comunque scesi del 28% e le vendite dell'11%.
Il presidente Akio Toyoda ha previsto che alla fine del nuovo anno fiscale in corso - 31 marzo 2021 - le vendite globali si fermerebbero a 8,9 milioni di veicoli (-14,9%), una contrazione maggiore di quella vissuta dopo la crisi finanziaria del 2009/2010, quando le consegne diminuirono dell’11%. Gli utili operativi dovrebbero crollare dell’80%, fermandosi a 4,3 miliardi di euro, permettendo comunque al gruppo di restare in positivo.
Una ripresa lenta
Toyota è ok in Giappone, sta riaprendo gradualmente i suoi impianti in nord America ed Europa, mentre sono tornati operativi da tempo quelli in Cina. Tuttavia, la Casa prevede che la fiducia dei consumatori impiegherà alcuni mesi a ristabilirsi e quindi, dopo lo shock, la domanda globale non ritornerà immediatamente ai livelli pre-crisi.