Da capitale della cavalleria a capitale dell’automobile. La storia di Torino tra la fine del 1800 e i primi anni del 1900 è stata anche questo. Dalla vecchia aristocrazia a una nuova società che scendeva da cavallo e saliva sulle automobili generando nuovi stimoli, passioni e desideri. La Fiat stava nascendo e portava con sé la completa trasformazione di una città intera che ora, al posto di ritrovarsi allo storico Caffè Burello, s’incontrava all’Automobile Club.
Quattro vite che s'intrecciano
Un periodo storico affascinante tra dame, cavalieri e piloti, raccontato da Giorgio Caponetti in “Quando l’automobile uccise la cavalleria”, Marcos y Marcos editore, attraverso le storie intrecciate di quattro giovani intraprendenti di successo.
Il primo è Emanuele Cacherano di Bricherasio, che l’11 luglio 1899 ha fondato la Fiat in una stanza del suo palazzo nel centro di Torino, il secondo è Giovanni Agnelli, che sarebbe diventato il più grande industriale italiano, il terzo è Federigo Caprilli, tra i migliori campioni di equitazione di tutti i tempi. Il quarto personaggio è Benedetto, il nonno dell’autore, dai racconti del quale nasce l’idea di questo libro.
Caponetti avverte subito il lettore: “Molte cose che accadono in questo romanzo sono capitate davvero, ma non è detto che siano capitate proprio tutte e proprio in certi momenti. Molte delle persone che vivono nel romanzo sono vissute davvero, ma non è detto che abbiano fatto quello che fanno nel romanzo. La Storia è Storia, questa è solo una storia”.
L'intuizione di Agnelli
E di storie ce ne sono diverse. Come quando nel 1884 durante l’Esposizione generale internazionale di Torino, Agnelli ha l’intuizione di studiare un motore che avrebbe dovuto essere così compatto da poter equipaggiare un piccolo veicolo privato.
Oppure quando, diversi anni dopo, gli amici fondano l’Automobil Club di Torino, il primo in Italia, l’Automobile (la nostra rivista) e la Fabbrica Italiana Automobili Torino che verrà successivamente rilevata per intero proprio da Giovanni Agnelli, diventando la Fiat. Il resto è Storia.
“Quando l’automobile uccise la cavalleria” di Giorgio Caponetti – Marcos y Marcos editore, pp. 486, prezzo di copertina 18 euro.