"Era chiaro già prima che scoppiasse l'emergenza coronavirus quanto fosse necessario per il Paese rilanciare le infrastrutture e, in generale, l'industria delle costruzioni, compresa l'edilizia scolastica. Da oggi in poi, a partire cioè dalla Fase 2, questa diventa una priorità assoluta per contribuire all'aumento del Pil". Salvatore Margiotta, sottosegretario Infrastrutture e trasporti, ci spiega quali sono le strategie principali che il governo e il suo ministero intende seguire per superare questa grave crisi sanitaria ed economica.
"Avanti con le piccole e grandi opere"
"È evidente che uno dei volani principali per ripartire è lo sblocco delle opere, a cominciare da quelle già finanziate", ci dice il sottosegretario. Ci sono, per esempio, i 100 miliardi di euro di grandi e piccole opere e per la manutenzione di strade, ponti e viadotti ma il via libera all'avvio concreto dei lavori ancora non c'è. Cosa manca? "Da una parte, stiamo lavorando per individuare soluzioni che rendano meno dannosa la sospensione dei cantieri a cui è stato costretto il Paese in questi due mesi e per altro verso vareremo un decreto di semplificazione, snellimento delle regole e correzioni del Codice degli appalti per accelerare la realizzazione delle opere".
A proposito di ripresa, con il sottosegretario parliamo anche di mobilità, specialmente in ambito urbano, un altro capitolo fondamentale per gli italiani alle prese con il riavvio al lavoro e la necessità di evitare comportamenti che possano favorire un nuovo contagio del virus.
Uso indiscriminato dell'auto?
"Non c’è alcun dubbio che nella prima fase assisteremo a un utilizzo maggiore del mezzo privato. Chi può, sceglierà di viaggiare sulla propria auto evitando i mezzi pubblici", sottolinea Margiotta specificando che "già prima del Covid, il ricorso al mezzo privato, in Italia, si attestava a livelli troppo alti (60% di spostamenti attraverso mezzi privati contro il 40% mediante mezzi pubblici)".
Proprio ora, fa intendere Margiotta, sarà difficile riequilibrare questo rapporto. "Incentiveremo tutte le forme di soft mobility: biciclette, motocicli, monopattini elettrici, segway, hoverboard, car sharing. Ma naturalmente non è pensabile sostituire interamente l'automobile. Andrà accentuata, in tempi medio-lunghi, la spinta verso auto elettriche, a gas e a idrogeno, ma nel breve tempo bisognerà verificare la possibilità di muoversi nella direzione auspicata dalle aziende costruttrici, mediante misure che favoriscano la sostituzione di veicoli ante Euro 4. L’Unione Europea sta valutando da tempo norme per la rottamazione ecologica".
Quanto ai mezzi pubblici in città: "Le linee guida appena varate per la Fase 2 contingentano le presenze a bordo e impongono percorsi obbligati e distanziamenti a terra. Sarà però fondamentale la diversificazione di orari di lavoro e delle scuole, aumentare i turni, incentivare lo smart working".