Il coronavirus non ferma Tesla. Il costruttore di auto elettriche nato dal genio di Elon Musk, fondatore e attuale ceo, ha chiuso il primo trimestre 2020 in positivo, andando contro corrente rispetto ai competitor e smentendo le previsioni degli analisti. La società da gennaio a marzo ha avuto un fatturato di 5,9 miliardi di dollari, il 32% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Tesla ha generato profitti per 16 milioni di dollari registrando così per la terza volta un trimestre in attivo.
Nonostante le previsioni degli analisti, che credevano in un sostanzioso ribasso, le azioni del costruttore hanno fatto guadagnare, da gennaio a marzo 2020, utili per 1,24 dollari ciascuna. Il flusso di cassa è invece in rosso del 3%: 895 milioni di dollari contro i 920 dell’anno precedente.
Fenomeno Model 3
I successi registrati dal costruttore americano sono legati principalmente a due fattori: la fiducia in costante crescita degli investitori, merito di alcune decisioni di Musk come quella di arricchire il consiglio direttivo di personalità di spicco (l’ultimo è Hiromichi Mizuno, ex responsabile degli investimenti del fondo pensionistico giapponese), e l’aumento costante delle vendite soprattutto della berlina Model 3.
Nei primi tre mesi di quest’anno le vendite di Tesla sono aumentate del 40% a 88.496 unità: di tutte queste vetture 76.266 sono Model 3 (in crescita rispetto al primo trimestre 2019 del 50%).
Elon Musk ha fatto anche il punto sulle fabbriche in costruzione. “La realizzazione della nostra Gigafactory in Cina procede secondo i piani. La Model 3 dovrebbe raggiungere la produzione di 4mila unità a settimana da giugno”. In Europa sta per iniziare la costruzione di uno stabilimento vicino a Berlino. Secondo quanto dichiarato dal costruttore, le prime Model Y usciranno da questa fabbrica nel 2021. A proposito: qui trovate le prime impressioni della stampa americana sul nuovo crossover di Tesla.
Dalla parte di Trump
I risultati positivi hanno spinto il ceo di Tesla ad aprire una nuova polemica e ad allinearsi di fatto all'amministrazione Trump contro il "lockdown". Riferendosi ai provvedimenti che, per contenere la diffusione del coronavirus, estendevano la chiusura delle attività produttive in California fino alla fine di maggio, Musk ha dichiarato: “Questi provvedimenti sono fascisti, antidemocratici e contro la libertà”. La chiusura degli impianti ha portato il costruttore a rivedere i piani per il 2020 che prevedevano il raggiungimento del traguardo di 500mila unità vendute: "E' difficile fare previsioni. Rivedremo le linee guida entro il secondo trimestre".
All'inizio dell'epidemia, il ceo di Tesla aveva definito come "stupidi" tutti coloro che avevano paura del coronavirus. Da più di un giorno ormai sul suo profilo Twitter, il suo mezzo di comunicazione preferito con 33,4 milioni di follower, il primo post recita: “Free America Now”.