La pandemia di coronavirus – e il conseguente “lockdown” di intere zone del mondo - colpisce duramente anche i servizi di taxi con auto private prenotati via app. I due principali protagonisti del settore – Lyft e Uber – hanno comunicato l’intenzione di assumere provvedimenti per tamponare la situazione e ridurre le spese.
Lyft ha annunciato un pacchetto di interventi con una dichiarazione ufficiale alla Sec (l’ente americano di controllo della Borsa). Tra questi il licenziamento di 982 dipendenti (il 17% della forza lavoro complessiva) e la messa in cassa integrazione di altri 288. Inoltre tutti gli stipendiati subiranno il taglio del 10% dei compensi per dodici settimane a partire da maggio.
I dirigenti avranno una riduzione del 30% degli stipendi, i vicepresidenti del 20%. I membri del consiglio d’amministrazione rinunceranno al 30% del compenso in contanti durante il secondo trimestre dell'anno in corso. In questo modo Lyft prevede di preservare una cifra oscillante tra i 28 e i 36 milioni di dollari nei prossimi tre mesi.
Altri tagli
Anche Uber starebbe programmando una ristrutturazione della sua forza lavoro che coinvolgerebbe il 20% dei dipendenti, quasi 5.400 persone. In questo caso i tagli – ancora non confermati ufficialmente – non avverrebbero tutti insieme ma progressivamente. Tra i settori che potrebbero risentirne anche quello dedicato allo sviluppo tecnologico che dovrebbe rinunciare a circa 800 dei suoi quasi 4mila dipendenti. Intanto il responsabile dell'area – il vietnamita Thuan Pham, il più longevo dirigente della compagnia – ha presentato le proprie dimissioni con effetto dal 16 maggio prossimo.
Futuro incerto
La pandemia ha ridotto di gran parte la necessità di utilizzare mezzi privati in condivisione come quelli di Lyft e Uber. Quest’ultima ha parlato di un calo del volume di affari mediamente del 50%, con punte fino all’80% (solo parzialmente mitigata dalla crescita del settore del food delivery Uber Eats) e ha annunciato di aver ritirato le previsioni pubblicate alcuni mesi fa circa il risultato economico stimato per il 2020, vista l’impossibilità calcolare l’impatto complessivo dell’epidemia di Covid-19. I dati ufficiali sui risultati del primo trimestre dell’anno saranno resi noti il prossimo 7 maggio.
Il giorno prima - il 6 maggio - Lyft comunicherà i propri numeri nei primi tre mesi del 2020: anche questa compagnia ha lamentato un calo di circa il 90% delle attività a marzo e aprile, quando in buona parte degli Usa, il suo mercato principale, sono state attivate le procedure di “lockdown”. Lyft ha fatto sapere di avere a sua volta ritirato le previsioni di bilancio per il 2020 che aveva presentato a febbraio.