Elon Musk potrebbe ricevere da Tesla un controvalore in azioni pari a oltre 750 milioni di dollari. A tanto ammonterebbe la maturazione della prima tranche delle 12 opzioni azionarie concesse dal costruttore al ceo e legate al valore in Borsa del marchio di auto elettriche e agli altri obiettivi fissati.
In attesa del rapporto trimestrale sui conti di Tesla, le azioni a Wall Street sono salite del 10%, nonostante la crisi sul mercato internazionale legata alla pandemia di coronavirus. Questo perché i numeri sarebbero, nonostante tutto, positivi e lo stabilimento di Fremont – chiuso da alcune settimane per il Covid-19 – potrebbe presto riaprire.
Quota 100
Attualmente la capitalizzazione di mercato del marchio è di 145 miliardi di dollari e la media semestrale è di 96 milioni: se dovesse toccare quota 100 porterebbe appunto allo svincolo della prima tranche delle opzioni azionarie
Musk che - vale la pena ricordarlo - non percepisce dall’azienda nessuno stipendio potrebbe così ricevere 1,69 milioni di azioni Tesla del valore prefissato di 350,02 dollari l'una. Prendendo ad esempio il prezzo di chiusura a Wall Street di lunedì 27 aprile (798,75 dollari) il manager potrebbe, rivendendole, trarre un profitto appunto di 758 milioni di dollari. Nessuno nella storia dell’industria Usa ha mai ricevuto un simile compenso.
Il pacchetto di opzioni per Musk è stato presentato nel 2018, superando anche l’ostilità di alcuni degli azionisti del costruttore. In teoria – se non fossero state emesse nuove azioni – il guadagno finale per il manager avrebbe potuto raggiungere, in un decennio, i 55,8 miliardi di dollari. Tuttavia, da allora Tesla ha emesso azioni anche per compensare i dipendenti e l'anno scorso ha venduto 2,7 miliardi di dollari in azioni e obbligazioni convertibili.
Incertezze sul futuro
Il potenziale "premio" per Musk arriva dopo che Tesla ha messo tutti i propri lavoratori – tranne quelli essenziali - in cassa integrazione con la chiusura dello stabilimento di Fremont a causa del coronavirus, proprio nel momento in cui si stava accelerando la produzione del suv Model Y.
C’è molta attenzione intorno alla diffusione dei dati trimestrali di Tesla che dovrebbero dare una dimensione all’impatto sui conti del costruttore causato dalla contrazione delle vendite in tutto il mondo, alle prese con il "lockdown" per la pandemia di Covid-19. Questo nonostante il fatto che a marzo Tesla abbia avuto - in Cina, il più grande mercato del mondo - il suo miglior mese di sempre, grazie in particolare alla possibilità di acquistare le sue vetture online con consegna anche a domicilio e di effettuare un test drive senza dover entrare in contatto con i venditori.