Ultimo aggiornamento  06 giugno 2023 12:41

L'auto Usa sceglie Biden.

Paolo Borgognone ·

L’auto americana vuole Joe Biden come 46esimo presidente degli Stati Uniti. Almeno la sua componente sindacale. La United Auto Workers, la più importante sigla di rappresentanza dei lavoratori del settore, ha preso ufficialmente posizione annunciando il proprio appoggio al senatore del Delaware, candidato del partito democratico ed ex numero due della amministrazione Obama.

Biden dovrebbe ricevere la nomination nel corso della convention del partito “blu” (i repubblicani hanno come colore distintivo il rosso) che si svolgerà – coronavirus permettendo - al Fiserv Forum di Milwaukee dal 17 al 20 agosto 2020

"Una leadership chiara"

"In questi tempi pericolosi e difficili, il Paese ha bisogno di un presidente che dimostri una leadership chiara e stabile, meno partigianeria e maggiore equilibrio nei confronti dei diritti dei lavoratori americani", ha detto Rory Gamble, presidente della Uaw. "I nostri rappresentati hanno bisogno di un governo federale che assicuri loro un lavoro stabile e che possano tornare a casa dopo essersi guadagnati il salario in un luogo sicuro e protetto."

Il responsabile della Uaw ha ricordato “l’assalto ai diritti dei lavoratori” subito negli ultimi quattro anni con la presidenza Trump e la cui difesa è invece uno dei punti fondanti del piano proposto da Joe Biden, insieme alla garanzia del rafforzamento della contrazione collettiva, alla salvaguardia delle tutele sul posto di lavoro e all'allargamento dell'accesso a servizi sanitari di qualità a prezzi accessibili.

Sicurezza al primo posto

Negli ultimi giorni, mentre si sta parlando di riaprire gli stabilimenti fermi da settimane a causa della pandemia di coronavirus, la Uaw ha sta negoziando con i costruttori di Detroit – Ford, Gm e Fca - standard sanitari più elevati che consentano un ritorno al lavoro in sicurezza, mentre il Covid-19 è tutt’altro che debellato. “Questa situazione – ha detto ancora Rory Gamble -  dimostra la necessità che le massime autorità federali seguano le linee guida della scienza e che i lavoratori siano coinvolti nel tavolo al quale si discute della loro sicurezza. I membri di Uaw vogliono una voce e Joe Biden si impegna a dargliela". 

Le promesse di Biden 

Nel corso della campagna elettorale per le primarie del suo partito Joe Biden ha promesso, in caso di elezione, un investimento da 1.300 miliardi di dollari in 10 anni soprattutto per stazioni di ricarica destinate alle auto elettriche, ferrovie ad alta velocità e fonti energetiche rinnovabili.

Il suo obiettivo dichiarato è portare gli Stati Uniti a zero emissioni nette entro il 2050, aumentando le tasse sulle società e ponendo fine ai sussidi per i combustibili fossili.

Il ping pong di Trump

Se i sindacati hanno sostenuto sempre i candidati democratici, i vertici delle tre Big di Detroit sono stati tradizionalmente dalla parte dei repubblicani. Il presidente Trump ha risposto positivamente alle loro richieste all’indomani dell'elezione per cambiare (cosa poi in parte avvenuta) le regole imposte da Obama sulle emissioni entro il 2026. Ma in più di una occasione è stato duro nei loro confronti, in particolare con la ceo di Gm Mary Barra, accusata di non aver fatto in fretta nella riconversione parziale della produzione di respiratori polmonari. “Come sempre, con questa General Motors le cose non funzionano come dovrebbero”, è stato il più recente tweet del presidente.

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