Qualche settimana fa lo aveva anticipato, in forma ufficiosa, Xin Guobin, vice ministro dell'industria della Cina: "Il governo è pronto a lanciare nuove misure per stimolare la domanda di veicoli". Detto, fatto. Il paese del Dragone estenderà di altri due anni la possibilità di utilizzare gli eco incentivi fiscali per l'acquisto di auto a basse e zero emissioni, per promuovere lo sviluppo del settore e aumentare le nuove immatricolazioni. In scadenza alla fine del 2020, i sussidi economici saranno prorogati nel periodo che va dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022.
Obiettivo: ripresa del settore
La nota ufficiale è stata diffusa dal ministero delle Finanze, dalla State Taxation Administration e dal ministero dell'Industria e delle Tecnologie dell'Informazione cinesi. Gli incentivi fiscali riguardano l'acquisto di veicoli elettrici, ibridi plug-in e auto a idrogeno.
Il provvedimento era stato deciso lo scorso mese durante una riunione del Consiglio di Stato, con lo scopo di incrementare la domanda interna, aiutare le imprese a riaprire e sostenere l'occupazione, dopo il periodo nero causato dall'emergenza coronavirus.
Grazie alla ripresa delle attività, secondo la China Passenger Car Association, le vendite di veicoli "green" sono cresciute del 400% nel mese di marzo rispetto al mese precedente che aveva fatto registrare un segno negativo del 70%.
Incentivi bloccati e poi ripresi
Il sussidio, stanziato nel 2009, ammontava a 7mila dollari per l'acquisto di un'auto elettrificata e, nel giro di 10 anni, è costato circa 50 miliardi di dollari. Alla fine del 2019, però, Pechino aveva deciso di non riconfermare l'aiuto statale a causa della grande bolla speculativa che aveva trasformato il settore con tanti piccoli, nuovi e approssimativi costruttori di veicoli elettrici.