Al termine di un incontro con i sindacati, Fiat Chrysler ha comunicato martedì sera di aver chiesto il riavvio della produzione nel suo stabilimento abruzzese di Sevel, dove si fa il Ducato, per il 27 aprile. La procedura prevede una domanda al prefetto con la formula del silenzio assenso, così come è avvenuto per molte attività industriali, sulla base del concetto di “strategicità” per il Paese della filiera automotive.
Via anticipata alla fase 2
Dovrebbe trattarsi di una ripresa graduale della produzione che coinvolgerà alcuni settori di altre fabbriche del gruppo: lo stampaggio di Mirafiori, e poi Melfi, Termoli e Pomigliano. La riapertura di Fiat Chrysler a Sevel ,seppur parziale, anticipa di una settimana l’inizio programmato dal governo della cosiddetta fase 2, che contempla una ripartenza progressiva di tutte le attività produttive.
Il protocollo sanitario del 9 aprile
L’annuncio di Fca fa seguito all’accordo firmato il 9 aprile scorso dall’azienda con tutti i sindacati di un protocollo sanitario per la tutela dei lavoratori in fabbrica, in vista di una riapertura che ora si sta concretizzando. L’intesa è basata su tutta una serie di misure a partire dalla sanificazione degli ambienti, alla distanza corretta delle persone sulle linee di montaggio fino all’uso di protezioni personali.
I sindacati: "Tutto solo in sicurezza"
Michele De Palma, responsabile auto della Cgil Fiom, ha fatto sapere di aver già chiesto all’azienda “incontri preparatori” per la verifica e l’applicazione del protocollo. Gianluca Ficco della Uilm sottolinea che ciò avvenga “in piena sicurezza all’interno e nell’ambiente circostante” mentre Raffaele Apetino, della Fim-Cisl, chiede che la Regione Abruzzo assicuri “il raddoppio dei mezzi di trasporto” per i lavoratori che torneranno al lavoro alla Sevel.