Italia e Germania unite dalle cabriolet. Sono passati più di trent’anni da quando Opel ha affidato per la prima volta a Bertone progettazione e produzione di una versione a cielo aperto della Kadett, berlina di successo e auto dell’anno 1985.
Presentata nel 1987, la Kadett-E Cabrio fece scalpore per l’enorme rollbar che svolgeva la funzione di secondo montante: “Grazie a questo elemento è stato possibile ottenere sicurezza e rigidità torsionale paragonabili a quelle della berlina”, raccontava Gunter Zech, all’epoca direttore del Centro Sicurezza Opel. In quattro anni ne vennero prodotte più di 60mila unità.
L'Astra con capote in tela
Fu un successo tale che sei anni dopo il costruttore tedesco decise di affidare al carrozziere torinese anche la realizzazione della versione cabriolet dell’Astra. Le scelte tecniche questa volta esclusero l'installazione di un rollbar, sostituito da una serie di rinforzi strutturali per aumentare guidabilità e sicurezza. All’interno delle fiancate ad esempio vennero inserite delle barre di acciaio per aumentare la protezione in caso di urto laterale. Fu l’ultima Opel aperta progettata da Nuccio Bertone che morì nel 1997.
Nel 1999 venne il turno dell’Astra Coupé, presentata al Salone di Francoforte. La vettura venne abbassata di 20 millimetri rispetto alla versione berlina e ci vollero tre anni prima di vedere quella con capote in tela. Opel affidò anche la realizzazione di questo modello a Bertone.
Quattro posti comodi, capote elettrica azionabile da un telecomando e un grande bagagliaio: questi i punti di forza del modello che risultava particolarmente proporzionato soprattutto a cielo aperto.
Prodotte dove oggi nascono le Maserati
Tutte le Opel cabriolet sono state prodotte negli stabilimenti che Bertone aveva a Grugliasco dal 1959. Gli stessi acquistati nel 2009 dal gruppo Fiat Chrysler e in cui oggi vengono costruite le Maserati Quattroporte e Ghibli. Bertone invece, dopo diverse vicissitudini legate a una lunga crisi e una storia travagliata, è fallita nel 2014.