Le notizie più importanti di oggi.
Anche Renault cerca liquidi
Il presidente del gruppo Renault Jean-Dominique Senard ha confermato che l’azienda è alla ricerca di un prestito “intorno ai 4-5 miliardi di euro” per fronteggiare la mancanza di liquidità dopo lo stop di ogni attività dovuta all’epidemia di Covid-19.
Senard ha anche detto di “non vedere per ora all’orizzonte uno scenario nel quale Renault possa essere nazionalizzata”. Il consiglio di amministrazione del gruppo ha deciso un taglio salariale per i vertici aziendali che finanzi la creazione di un fondo per sostenere i dipendenti nel caso in cui la crisi si acuisse.
Michigan, sì alle vendite online
Il governatore del Michigan Gretchen Whitmer ha allungato i tempi del “lockdown” nello stato fino al 30 aprile ma, nello stesso momento, ha riconosciuto gli operatori nel settore delle vendite auto e del leasing come “lavoratori essenziali”. I concessionari e le agenzie che affittano anche a lungo termine potranno quindi ora operare online.
"Questo – ha detto un rappresentante delle aziende che gestiscono gli autosaloni – ci permetterà comunque di concludere qualche trattativa nel mese di aprile anche se non ci è permesso aprire gli showroom”. Fino a ora i concessionari potevano operare solo se ad acquistare erano operatori sanitari o di altri settori considerati irrinunciabili. Oltre al Michigan, altri tre stati hanno vietato la vendita di auto - Hawaii, Pennsylvania e Kentucky – mentre altri 23 consentono solo affari via web.
Giappone, impianti ancora aperti
La pandemia da coronavirus è arrivata anche in Giappone e l’industria auto sta cercando per quanto possibile di tenere gli impianti aperti, ma senza mettere a repentaglio la salute dei lavoratori. Lo ha detto il presidente della associazione dei costruttori giapponesi Akio Toyoda - che è anche il numero uno del marchio Toyota – il quale ha parlato di un “fondo di solidarietà” che i gruppi automobilistici stanno istituendo insieme a tutte le aziende dell’indotto e ai concessionari per aiutare le imprese che si troveranno in difficoltà a causa del rallentamento della produzione e della contrazione del mercato.
Volkswagen e Subaru, cassa integrazione negli Usa
I 1.500 dipendenti dell’impianto di assemblaggio di Volkswagen in Tennessee saranno in cassa integrazione a partire dall’11 aprile. Il costruttore tedesco prevede che la situazione possa perdurare almeno 4 settimane. Il sito nel sud degli Usa è chiuso dal 23 marzo scorso e finora i dipendenti hanno ricevuto la paga completa.
Anche i 5.300 lavoratori dello stabilimento Subaru in Indiana sono stati messi in cassa integrazione per una settimana a partire da lunedì 13. La Casa giapponese ha spiegato in una nota che la decisione è stata presa a causa della discontinuità nelle linee di approvvigionamento e che, comunque, ai dipendenti verrà assicurata la copertura sanitaria anche nel periodo di interruzione dal lavoro.
Rivian, tutto rinviato al 2021
La start up Rivian ha annunciato il rinvio al 2021 del debutto dei suoi primi veicoli, innanzitutto il pick up R1 la cui produzione sarebbe dovuta iniziare a dicembre 2020. A causare il ritardo, la chiusura forzata dell’impianto a 130 chilometri da Chicago che Rivian ha acquistato da Mitsubishi e da dove dovrebbero uscire anche il suv S1 e i 100mila van elettrici che faranno parte della flotta di Amazon.
Attualmente, secondo quanto comunicato dalla stessa azienda, nel sito sono impiegate soltanto 11 persone a tempo pieno più una sessantina di operai esterni, addetti agli impianti elettrici, che stanno lavorando seguendo le disposizioni di distanziamento sociale previste a seguito della epidemia di coronavirus.
Milioni di mascherine per Uber
La società di taxi privati e consegne a domicilio (soprattutto di cibo) Uber ha effettuato un ordinativo per "decine di milioni di mascherine" da distribuire sia ai suoi conducenti che ai rider che si occupano del food delivery. Il primo lotto di mezzo milione di mascherine - acquistate da una società cinese - è in distribuzione in particolare a New York, la città americana più colpita dalla epidemia di Covid-19. Uber ha però rassicurato che l'impegno prosegue per dotare di protezione tutti i suoi guidatori nel mondo.
Brasile, ospedale da campo di Fca
Nello stato brasiliano di Minais Gerais Fiat Chrysler ha appena terminato l'installazione di un ospedale da campo che potrà ospitare pazienti affetti da Covid-19. La struttura è stata installata all'interno di un'area ricreativa di proprietà del costruttore. La struttura è stata costruita in sette giorni. Fca sta inoltre collaborando con il governo brasiliano per produrre e riparare ventilatori in altre strutture.
Sempre in Brasile, General Motors ha dichiarato che avrebbe prolungato la chiusura delle sue fabbriche nel Paese per almeno altri 60 giorni, proponendo ai lavoratori una riduzione dei salari fino al 25%.