Le notizie più importanti della giornata odierna.
Tesla, cassa integrazione e tagli
Anche Tesla – come molti altri costruttori – è costretta a ricorrere alla cassa integrazione e al taglio di una parte degli stipendi (-30%) per i dipendenti in risposta alla crisi dovuta alla pandemia di coronavirus. Il costruttore californiano ha confermato che tutte le attività – tranne quelle essenziali alla sopravvivenza degli impianti – sono ferma sia a Fremont in California che a New York dove si realizzano i pannelli solari.
Il ricorso alla cassa integrazione riguarda “tutti i dipendenti non essenziali” e dovrebbe durare fino alla riapertura degli stabilimenti, prevista attualmente per il 4 maggio.
Usa, a casa in migliaia
I due costruttori giapponesi Honda e Nissan hanno comunicato di aver messo a casa migliaia di lavoratori dei loro impianti in Nord America.
Un portavoce di Honda ha confermato che i 18.400 dipendenti dei suoi stabilimenti in Alabama, Indiana e Ohio – fermi dal 23 marzo e fino al 1 maggio – riceveranno lo stipendio completo fino a domenica 12 aprile, mentre dal giorno successivo saranno in cassa integrazione.
Anche Nissan ha sospeso tutti i circa 10mila dipendenti negli Usa a partire dal 6 aprile e fino a quando non riapriranno gli stabilimenti.
Fca tratta coi sindacati
In Italia, continua il dialogo tra Fca e sindacati. Lo scopo è trovare un accordo che permetta di riaprire le fabbriche non appena il governo lo permetterà, garantendo comunque standard di sicurezza per gli operai.
Tra le richieste delle parti sociali, il distanziamento di un metro tra un lavoratore e l’altro con una demarcazione a terra dello spazio per ciascuno, la possibilità di usufruire di un turno ridotto di 30 minuti senza tagli di stipendio e anche di non servirsi di spazi comuni come la mensa. I rappresentanti sindacali hanno confermato che il costruttore sta “ascoltando attentamente” i suggerimenti proposti. Si spera di poter chiudere un'intesa già entro la fine della settimana, così da essere pronti quando arriverà il via libera – anche parziale – da parte del governo.
Honda, a Wuhan si lavora a pieno regime
La fabbrica di Honda nella città cinese di Wuhan – epicentro dell’epidemia da coronavirus – ha ripreso a lavorare a pieno regime. Chiuso a gennaio e riaperto solo parzialmente a metà marzo, oggi l’impianto, gestito insieme alla cinese Dongfeng e da cui escono circa 80mila veicoli l’anno, vede di nuovo l’intera forza lavoro, circa 12mila dipendenti, all’opera.
I turni - normalmente di 8 ore – sono stati allungati di 90 minuti per cercare di recuperare i ritardi accumulati nella consegna delle vetture. Rafforzati sia il distanziamento ad almeno 1 metro tra i lavoratori che i presidi medici, con controlli quotidiani della temperatura corporea.
Federauto: pronti a ripartire
“Siamo pronti a mettere nuovamente in movimento il Paese e riprendere il viaggio della storia dell'Italia, scrivendola con la libertà della mobilità di persone e aziende”. Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto (l’associazione dei concessionari) ha così commentato un video “che racchiude i valori delle nostre aziende“, presentato oggi.
“Il nostro Paese sembra essersi fermato ma il nostro impegno è sempre accanto alle comunità locali e a chi opera nell'emergenza” ha detto ancora De Stefani Casentino ricordando anche come il settore riunisca “generazioni ed esperienze in 1.500 aziende e imprese familiari, un motore economico che nel complesso produce 80 miliardi di gettito fiscale nelle casse dello Stato”.
Con l'Automobile club #aiutiAMOverona
L’Automobile Club di Verona ha aderito alla iniziativa #aiutiAMOverona che si dedica alla raccolta fondi per acquistare materiale sanitario da destinare agli ospedali cittadini durante la pandemia di Covid-19. Il club degli automobilisti ha invitato tutti i soci a devolvere una somma a favore del progetto che ha coinvolto in queste settimane realtà importanti del capoluogo scaligero, da alcune industrie del territorio alla locale società di calcio dell’Hellas Verona: molti giocatori, sia del presente che del passato, hanno devoluto maglie e altri cimeli da mettere all’asta per la raccolta fondi che ha raggiunto, in queste ore, la cifra di 1,695 milioni di euro.
Nuro, consegne autonome
Il dipartimento della motorizzazione della California ha autorizzato la start up Nuro a testare due veicoli autonomi che non prevedano la presenza a bordo di un tecnico, in alcune città dello stato. Si tratta del modello R2, adibito alle consegne, in particolare di generi alimentari.
Nuro è la seconda azienda del settore a ricevere in questi giorni il permesso di operare in modalità 100% driverless dopo Waymo. La California è in “lockdown” a causa della pandemia di coronavirus e i responsabili della start up si augurano che il loro veicolo possa essere utile ad alleviare i disagi delle persone costrette in casa.
F1, rinviato anche il Canada
Slitta ancora l’inizio del mondiale 2020 di Formula 1. Il Consiglio mondiale dello sport della Fia ha infatti votato il rinvio a data da destinarsi del Gp del Canada, previsto per il 14 giugno che sarebbe dovuto essere il primo in calendario dopo le cancellazioni e gli spostamenti ad altra data delle gare previste tra marzo e maggio. In attesa di ulteriori sviluppi, il primo Gp ora in calendario è quello di Francia del 28 giugno.
Gm, primo contratto per i ventilatori
La prossima settimana General Motors inizierà a produrre ventilatori polmonari nello stabilimento americano di Kokomo. Il costruttore di Detroit ha firmato un contratto di fornitura con il Ministero federale della sanità per realizzare 30mila dispositivi per la fine di agosto. I primi 6mila circa verranno consegnati entro maggio. L'accordo - sottoscritto in base alla legge d'emergenza Defense Production Act - frutterà alla Casa automobilistica 489,4 milioni di dollari.