Zero dazi, regole di origine praticabili, requisiti doganali semplificati senza barriere tecniche agli scambi in merito all'accordo sulle nuove relazioni commerciali tra Unione Europea e Regno Unito. E' quello che chiede l'Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea). In un momento di grande difficoltà dovuta all'allarme coronavirus, ulteriori dazi non potrebbero che aggravare una situazione già critica per il settore automotive.
L'unica via
"Se non si dovesse seguire questa linea - prosegue in una nota Acea - non solo si danneggerebbe gravemente l'industria e l'economia in generale, ma anche il lancio di veicoli elettrici".
L'associazione di categoria ha sottolineato anche come ogni anno Unione Europea e Regno Unito scambino quasi 3 milioni di veicoli a motore per un valore di 54 miliardi di euro, con un commercio transnazionale di componentistica auto che sfiora il valore di 14 miliardi di euro. Considerando che per la costruzione di una sola vettura sono necessari circa 30mila componenti, l'industria automobilistica si sta affidando a programmi di produzione just-in-time (cercando cioè di alleggerire al massimo le scorte di materie prime e di lavorati necessari).