Mentre la pandemia di coronavirus sta colpendo duro tutte le Case automobilistiche, Tesla sembra risentire meno della congiuntura. Il costruttore di Palo Alto ha infatti chiuso il primo trimestre del 2020 con 88.400 auto consegnate a livello globale, un risultato migliore di quanto si aspettassero gli analisti (secondo i quali le vendite si sarebbero fermate attorno alle 78mila unità), anche se si registra comunque un calo del 21% rispetto al risultato record dell'ultimo trimestre del 2019, quando le consegne toccarono il picco di 112mila auto.
I mercati apprezzano
Anche per il costruttore californiano, quindi, il calo della domanda globale e il blocco delle attività imposto negli Usa alla fine di marzo si sono fatti sentire, seppur in maniera minore rispetto ai concorrenti. A questo risultato hanno contribuito il fatto di operare soprattutto tramite modalità di vendita online, nonché il nuovo servizio di consegna della vettura presso il domicilio del cliente. In Italia poi Tesla è stata l’unica Casa a crescere nel mese di marzo (+58%), segnando nel primo trimestre la prestazione migliore in assoluto con un +103,6%.
I mercati hanno ovviamente apprezzato la performance sopra le attese: nelle contrattazioni serali di Wall Street il titolo di Tesla ha guadagnato il 17,72%. Le azioni della Casa di Elon Musk sono andate incontro ad una forte rivalutazione nell’ultimo anno (+164,67%, e addirittura +266% negli ultimi sei mesi), ma hanno perso il 33,5% dall’inizio di marzo e all’ultima chiusura, prima dell'annuncio del risultati trimestrati, avevano fatto registrare un -8,1%.
Occhi puntati sul "Battery Day"
Adesso gli occhi sono tutti puntati sull'annunciato “Battery Day” che dovrebbe tenersi ad aprile - il giorno non è stato finora comunicato - in forma esclusivamente digitale a causa del coronavirus. Secondo le indiscrezioni, Elon Musk presenterebbe una nuova famiglia di batterie in grado di ridurre il divario di prezzo tra auto elettriche e vetture tradizionali.
Si tratterebbe del cosiddetto "progetto Roadrunner", tenuto finora in gran segreto, con il quale la Casa di Palo Alto starebbe sviluppando accumulatori più economici (l'obiettivo è raggiungere un costo di 100 dollari per ogni chilowattora) e meno inquinanti, in grado di essere prodotti su larga scala e con un'autonomia di poco inferiore rispetto a quelli già utilizzati dal costruttore. Inoltre, è probabile l'annuncio di una nuova generazione della berlina Model S.
Rivisto l'obiettivo 2020?
Tesla, che lo scorso anno ha venduto 367.500 unità (il doppio del 2018), ha fissato per il 2020 un obiettivo ambizioso: quello di superare la soglia della 500mila vetture. Zachary Kirkhorn, capo dell’ufficio finanziario del costruttore, ha dichiarato che quella previsione era stata fatta a gennaio, quando il coronavirus era ancora un problema per lo più confinato alla Cina e l’azienda “stava muovendo i primi passi per valutare se e in che modo l’epidemia avrebbe impattato sulle proprie performance”.
Sembrerebbe quindi che a Palo Alto si stiano riorientando verso un obiettivo meno ottimistico, anche se Elon Musk, proprietario di Tesla, ha voluto tranquillizzare gli investitori, affermando che grazie all’iniezione di capitale da 2,3 miliardi di dollari dello scorso febbraio, la Casa è in grado di superare indenne un periodo prolungato di incertezza.