La Protezione Civile ha fornito oggi dati che segnalano un deciso rallentamento dei contagi in Italia, sottolineando contemporaneamente quanto sia importante continuare a rispettare tutte le misure di contenimento. Di riapertura del Paese si discute, ma è certa la proroga delle misure da parte del governo oltre il 3 aprile. Fino a quando?
All'Istituto superiore di sanità (Iss) ci spiegano che "è ancora troppo presto per azzardare una data, bisognerà aspettare come si evolve la situazione fino ad almeno dopo Pasqua". Secondo i fisici che si occupano della pagina Facebook "Coronavirus - Dati e analisi scientifiche", il punto è la velocità con cui la curva scenderà: questo dipenderà dell'efficacia delle misure di contenimento". Solo quando la diminuzione dei contagi si sarà consolidata si potrà iniziare a pensare a un allentamento delle restrizioni.
Il fattore di contagio
Gli scienziati citano il fattore di contagio R0, una sorta di indicatore matematico in grado di stabilire la capacità del virus di diffondersi nella popolazione: "Sarà possibile sostenere di aver vinto il coronavirus solo quando l'R0 sarà inferiore a 1", ha spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss, ovvero quando una persona affetta dalla malattia avrà la capacità di contagiare meno di una persona contemporaneamente. Ci vorranno molti giorni per arrivare a questo risultato, concordano la maggior parte delle istituzioni e degli esperti in materia.
La proposta dell'Ordine dei medici
La Federazione nazionale degli ordine dei medici chiede che siano adottati test rapidi per individuare i soggetti che hanno sviluppato immunità contro il Covid-19 in modo che potrebbero essere questi i primi a tornare al lavoro quando ci sarà la riapertura delle attività. "È un'ipotesi di lavoro", sottolinea il presidente della Federazione Filippo Anelli, "una possibile soluzione da adottare dopo che tali test saranno validati dell'Istituto superiore di sanità, speriamo a breve termine".
Quanto al vaccino, considerato da pressoché tutta la comunità scientifica l'unico vero antidoto al contagio, "ci vorranno ancora parecchi mesi", sottolinea il professor Massimo Andreoni, biologo del Policlinico Tor Vergata di Roma, "il tempo necessario per effettuare tutti i test e le prove in grado di individuarne l'efficacia e l'eventuale tossicità per poi programmarne la produzione e la distribuzione nel Paese".
"Non abbassare la guardia"
Il ministro della Salute Roberto Speranza sostiene che "siamo ancora nel pieno dell'epidemia. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora: i sacrifici di queste settimane sono seri e pesanti, si rischierebbe di vanificarli". Secondo il ministro, gli epidemiologi confermano i primi effetti di contenimento del virus, ma ancora non "siamo al cambio di fase, servirà tempo e gradualità".
Si affida al parere degli scienziati anche il ministro degli esteri Luigi Di Maio: "È inutile annunciare date che potrebbero essere smentite", sottolinea il ministro degli Esteri, "sulla riapertura dobbiamo attendere il parere degli esperti della comunità scientifica. Ma mentre noi cerchiamo di capire quando le imprese debbano riaprire, chiedo a tutti gli italiani che vanno a fare la spesa di comprare prodotti Made in Italy".