Cambia sempre di più la cultura necessaria per salire ai vertici delle aziende di auto. Da giugno dopo l'approvazione dell'assemblea degli azionisti, nel consiglio direttivo di Toyota entra l'americano James Kuffner, 49 anni, con la carica di Chief digital officer mantenendo sia una responsabilità per ricerca e sviluppo che quella del Toyota Research Institute di Tokyo, il lab per la guida autonoma.
A Kuffner viene data la poltrona lasciata libera dal francese Didier Leroy che aveva altre competenze, diventando lo straniero più in alto al vertice del colosso giapponese. Nel board siede anche l'inglese Philip Kraven, ma come direttore indipendente e presidente del Comitato paralimpico internazionale.
Un passato in Google
Kuffner è tra i più noti esperti di guida autonoma al mondo e dal 2016 è ceo del Toyota Research Institute (Tri-Ad) di Tokyo, il centro che studia lo sviluppo di guida autonoma, robotica ed intelligenza artificiale insieme all'altra sede in America guidata dal capo degli scienziati del gruppo, l'americano Gill Pratt. Alle spalle di Kuffner, 125 pubblicazioni, 15mila citazioni e 50 brevetti proprio di robotica, una laurea alla Stanford e una docenza alla Carnegie Mellon university, dopo essere stato fra il 2009 il 2016 alla divisione di guida autonoma di Google e direttore della robotica a Mountain View dal 2014.
La trasformazione di Toyota
La nomina di James Kuffner come membro del board è perfettamente coerente con la volontà di Toyota di trasformarsi da costruttore di automobili in società di servizi di mobilità per tutti. “Mobility for All” è il piano presentato dal presidente Akio Toyoda.
“Alla luce delle attuali innovazioni tecnologiche di connessione, elettrificazione, automazione e condivisione, il concetto stesso di automobile è sull’orlo di un grande cambiamento. Ecco perché abbiamo deciso di trasformaree la nostra azienda per diventare una Mobility Company per tutti”, dice Toyoda.
Una Lexus robot
Tra i progetti attivi su cui stanno lavorando adesso Kuffner e il suo team, c’è la realizzazione di una Lexus Gs robot, la grande berlina del marchio di lusso di Toyota, “in grado di procedere autonomamente in autostrada”, ha raccontato il ceo alla rivista specializzata Robotic Business Review. “Stiamo lavorando per creare macchine in grado di raggiungere prestazioni umane o addirittura sovrumane e in grado di svolgere diversi compiti”.
E i risultati ci sono: “Abbiamo visto grandi progressi nell'apprendimento profondo e abbiamo visto notevoli miglioramenti nella visione e nel lidar e penso che la percezione continuerà a migliorare”. La guida autonoma arriverà, è solo questione di tempo.