Ultimo aggiornamento  24 marzo 2023 00:18

Un miliardo per le strade.

Marina Fanara ·

Sfiorano il miliardo di euro (955 milioni) le risorse assegnate dal governo per il fondo manutenzione delle strade e finalizzati, in particolare, a interventi urgenti sulla viabilità provinciale in tutto il Paese.

Il ministero Infrastrutture e trasporti, infatti, ha già provveduto a ripartire il finanziamento alle varie Regioni in base a tre parametri: consistenza della rete, tasso di incidentalità e vulnerabilità rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico.

Risorse certe per interventi urgenti

I 955 milioni di euro, si legge in una nota del ministero Infrastrutture e trasporti, verranno erogati nell'arco del prossimo quinquennio: 60 milioni nel 2020, 110 per il 2021 e 275 ogni anno dal 2022 al 2024.

Quanto alla ripartizione delle risorse, la quota maggiore è stata assegnata al Nord-Italia (circa il 39,7%), a seguire il Meridione, isole comprese (38,7%) mentre al Centro va una quota pari al 21,6% del totale. Per ottenere il finanziamento Province e Città metropolitane dovranno presentare programmi di intervento per opere già esistenti, dettagliando i benefici in termini di sicurezza, riduzione del rischio e qualità della circolazione per i cittadini.

Tra gli interventi verranno considerati lavori su ponti, pavimentazioni stradali, viadotti, manufatti, gallerie, dispositivi di ritenuta, sistemi di smaltimento acque, segnaletica, illuminazione stradale, sistemi di info-mobilità.

Strade più sicure e moderne

"Gli interventi previsti e ripartiti per Province e Città metropolitane", sottolinea il viceministro ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, "rispondono alle esigenze di sicurezza stradale dei cittadini, in particolare per ridurre l'incidentalità e consentire il diritto alla mobilità in tutte le aree del Paese".

"Avere la certezza di nuove risorse per i prossimi 5 anni", aggiunge Cancelleri, "consente agli enti locali di avviare subito interventi urgenti e di definire un'adeguata programmazione di altri più profondi interventi per gli anni successivi. Un segnale forte e doveroso per tante regioni, in un Paese che vuole ripartire, recuperare il pesante gap infrastrutturale con il resto d'Europa e che merita strade sicure e moderne".

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