Il coronavirus continua a danneggiare l'industria automobilistica, contribuendo a far crollare ulteriormente i numeri delle vendite. Il mercato della Cina è il più grande a livello mondiale ma anche quello più colpito: a gennaio -18,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e i risultati di febbraio, secondo la China Association of Automobile Manufacturers (Caam), saranno ancor più gravi.
Per contrastare e invertire questo trend negativo, i governi locali hanno reintrodotto gli incentivi - bloccati l'anno scorso a livello centrale - per incoraggiare le persone ad acquistare nuovi veicoli elettrificati. Una mossa che tende una mano ai costruttori, in grave perdita, e di riflesso anche ai consumatori.
Guangzhou e Xiangtan
Una delle prime è stata la città meridionale di Guangzhou, sede di diversi partner cinesi di Toyota, Honda e Nissan, dove anche Volkswagen ha una fabbrica in condivisione con Faw Group: offrirà 2mila yuan (286 dollari) a chi vorrà acquistare un nuovo veicolo a batteria o 3mila (circa 429 dollari) a chi decide di rottamare anche una vecchia vettura. Il governo di Foshan ha dichiarato anche che aiuterà economicamente le concessionarie nelle attività pubblicitarie.
Anche la città di Xiangtan, 3 milioni di persone nella provincia meridionale di Hunan, metterà a disposizione 3mila yuan di chi intende comprare un'auto a basse emissioni prodotta da Geely (proprietaria, tra gli altri, dei marchi Volvo e Lotus).
Geely contro il coronavirus
Il colosso cinese ha recentemente stanziato 47 milioni di euro per promuovere lo sviluppo di "veicoli sani e intelligenti" dotati di una protezione antivirus completa, capace di isolare l'ambiente interno dalle sostanze nocive esterne e purificare l'abitacolo in modo rapido ed efficace.
In precedenza, il 28 gennaio, Geely Holding si è unito alla Li Shufu Foundation e ha donato 25 milioni di euro a sostegno della ricerca contro il coronavirus, con particolare attenzione all'acquisto di forniture mediche necessarie per la Cina.