Trentacinque anni dopo aver ospitato l’ultimo Gran Premio, il circuito di Zandvoort si prepara al grande ritorno della Formula Uno. La società che gestisce la pista olandese ha pubblicato le prime foto del tracciato con le due nuove curve sopraelevate.
La ristrutturazione
Quando mancano poco più di due mesi al Gran Premio d’Olanda (3 maggio), si avviano verso la conclusione i lavori di ammodernamento del Circuit Park Zandvoort, resisi necessari per adeguarsi ai criteri di sicurezza imposti dalla Fia. Oltre all’ampliamento di alcune vie di fuga le modifiche si sono concentrate sulla realizzazione di un banking con un’importante inclinazione per le curve 3 e 14 (rispettivamente 19 e 18 gradi).
Zandvoort sarà così il primo tracciato del mondiale di Formula Uno a presentare nuovamente delle curve sopraelevate, tredici anni dopo l’addio dato dal Circus allo storico Indianapolis Motor Speedway (le ultime edizioni del Gp degli Stati Uniti si sono disputate ad Austin).
Pista unica
“Abbiamo realizzato qualcosa di formidabile, che i piloti non troveranno in nessun'altra pista”, ha dichiarato Jarno Zaffelli, a capo della Dromo Circuit Design, azienda italiana che ha ristrutturato il tracciato. “Curva 14 è ampia e larga, caratteristica che la farà affrontare a pieno gas da parte dei corridori”.
“Il cambio di pendenza tra Curva 2 e Curva 3, poi, è qualcosa di magnifico. Tutto l'orizzonte è inclinato e quando entri in piega, quello che percepiscono i tuoi sensi è in continua evoluzione: ti senti incollato a terra, e la possibilità di giocare sul gas ti consente anche di sfruttare diverse traiettorie”.
Il debutto di un tracciato così particolare rappresenta una sfida non da poco per gli ingegneri, dal momento che a Zandvoort l’inclinazione è circa il doppio rispetto ai 9,2 gradi di Indianapolis. “Nel progettare le sospensioni bisognerà tenere conto della diversa direzione della forza G, così come il set up aerodinamico dovrà essere frutto di un compromesso: per andare forte sulle sopraelevate bisognerà rinunciare a un po’ di deportanza nel resto del tracciato” conclude Zaffelli.
La Pirelli corre ai ripari
Nel frattempo, la Pirelli si sta dando da fare per non farsi trovare impreparata all’appuntamento olandese. Nella seconda settimana di test invernali presso il circuito di Barcellona, alcuni piloti hanno provato pneumatici con una spalla rinforzata, realizzati per resistere alla pressione generata dalle sopraelevate. L’azienda ha anche comunicato le mescole scelte per la gara, ovvero le tre opzioni più dure C1, C2 e C3, in grado di sopportare meglio l’usura.
Nulla si vuole lasciare al caso, anche perché all’interno del Circus sono ancora vivi i ricordi del 2005, quando ad Indianapolis emersero seri problemi di affidabilità per gli pneumatici Michelin a causa proprio delle sopraelevate, che provocarono il ritiro per protesta di tutti i piloti gommati dal costruttore francese (alla gara presero parte solo 6 auto).
Il via potrebbe slittare
Tanto più che il circuito di Zandvoort potrebbe, secondo una remota ipotesi, aprire il mondiale 2020. Dopo aver posticipato a data da destinarsi il Gran Premio di Shanghai, il coronavirus potrebbe spingere Liberty Media e Fia a limitare il più possibile gli spostamenti verso la parte del globo più colpita dal virus.
Gli appuntamenti di Australia, Bahrain e Vietnam potrebbero quindi finire in coda al calendario, in attesa che l’epidemia rallenti. Si partirebbe così proprio dall’Olanda il 3 maggio. Per ora sono solo voci che circolano nel paddock, ma se dovessero concretizzarsi i riflettori sarebbero tutti puntati su Zandvoort.