Dici Panda e pensi auto economica, pratica, versatile, trasformista. In 40 anni di storia la citycar torinese è stata declinata in tre serie e innumerevoli edizioni limitate, che di volta in volta hanno ammiccato a pubblici diversi. Tante "speciali", anche in operazioni di co-marketing.
Prima serie
Uno dei più conosciuti allestimenti speciali della Panda prima serie è la 4x4 Sisley, che fece il suo debutto nel 1987. Realizzato con il contributo dell’omonima azienda di moda, questo modello presenta interni particolarmente curati, con sedili in alcantara e finta pelle di colore beige, come i pannelli porta e la moquette, e cielo in velluto.
In aggiunta alla normale strumentazione troviamo un inclinometro, mentre la dotazione di serie viene arricchita con lavafari, presa d'aria sul cofano, portapacchi, paraspruzzi e vernice metallizzata, disponibile in tre colori (blu, verde e rosso). Esternamente l’auto si riconosce per i cerchi in color avorio, la scritta Sisley sugli sportelli e per i loghi a forma di canoa sulla carrozzeria.
Nata per celebrare l’arrivo del mondiale di calcio nel nostro Paese, la Panda Italia 90 era disponibile solamente in colorazione bianca e presentava paraurti e mascherina in tinta. Inconfondibile la caratterizzazione estetica, con la bandierina tricolore che incorniciava l’auto per tutta la sua lunghezza, il logo del campionato Fifa, la mascotte dell'evento "Ciao" - nome scelto perché questa era la parola italiana più conosciuta all'estero - lo scudetto della Figc, e soprattutto, i vistosi copricerchi a forma di pallone. All’interno invece spiccava l’azzurro di sedili, tappetini e rivestimenti.
Seconda serie
Frutto della collaborazione con Alessi, azienda specializzata in design, l’omonima versione speciale della Panda seconda serie debutta nel 2004 ed è caratterizzata da una tinta bicolore bianco/arancio, bianco/nero o bianco/verde.
A rendere particolare questa edizione troviamo l’antenna che si illumina e i copricerchi che imitano la fascia laterale bianca tipica degli pneumatici anni ’50. Nell’abitacolo un dettaglio curioso: all’interno delle alette parasole c'è una lavagnetta su cui annotare appuntamenti e scadenze.
Anche la 4x4 riceve nel 2009 una versione speciale, la Adventure. Pensata per gli usi più gravosi, l’auto è disponibile solo in colorazione verde oliva con cerchi in acciaio privi di copriruota e presenta sospensioni rinforzate. Interni spartani, con sedili in tessuto lavabile e tappetini in gomma.
Terza serie
Non è stata da meno l’attuale serie di Panda (la terza) che ha visto numerose edizioni limitate, come la K-Way, firmata dalla famosa marca di impermeabili. Tra i dettagli più curiosi di quest’ultima ricordiamo le borse con chiusura zip per contenere il gilet catarinfrangente posizionate sullo schienale dei sedili anteriori.
Degne di nota anche la Panda Waze, basata sulla versione Cross e che integra l’omonima app di navigazione, e la Pandazzurri, dedicata alla Nazionale di calcio. L’ultima ‘speciale’ in ordine di tempo è stata la Trussardi, presentata alla Milano Fashion Week 2019, che si fregia di nuove vernici opache, finiture nero lucido e interni in materiali ricercati.
Dalla spiaggia alle dune
La piccola Fiat ha ispirato anche alcune trasformazioni con carrozzeria spiaggina come la Panda Rock realizzata dalla Moretti e disponibile anche con trazione 4x4 o la concept Destriero, presentata al Salone dell’automobile di Torino del 1992 e prodotta in soli due esemplari dalla carrozzeria specializzata Stola di Rivoli, di cui uno per l’avvocato Gianni Agnelli.
Negli anni, l'utilitaria si è adattata proprio a tutto, anche alle insidie della Dakar. Nel 2007 la Fiat iscrisse alla competizione due PanDakar appositamente preparate, di cui una guidata dall’ex-campione del mondo rally Miki Biasion. Purtroppo, entrambe le vetture furono costrette al ritiro, ma l’impresa venne tentata nuovamente dal team privato Orobica Raid, che nel 2017 riuscì stavolta a portare a termine la gara: la Panda fu la prima auto italiana a vedere il traguardo del rally raid più estremo al mondo.