La supersportiva Aston Martin Valkyrie continua la sua fase di sviluppo nelle mani di due tester d’eccezione: i piloti della scuderia Red Bull di Formula 1, Max Verstappen e Alex Albon. Tre prototipi della hypercar, le cui prime consegne dovrebbero partire nella seconda metà del 2020, hanno concluso una nuova tornata di prove sul circuito di Silverstone, dopo quelli tenutesi in occasione del Gp di Gran Bretagna 2019.
La stradale che piace ai piloti
Le auto impegnate sono tre degli otto esemplari di pre-serie che verranno costruiti in totale e sono state guidate per ore dal collaudatore Chris Goodwin e dai due piloti che corrono per il team Aston Martin nel campionato mondiale endurance: Darren Turner e Alex Lynn. Durante la sessione c’è stato tempo per far sondare le performance della vettura anche ai portacolori del team di F1 RedBull, che collabora con la Casa di Gaydon nello sviluppo della Valkyrie.
“E’ una vettura folle. Ovviamente è ancora in una fase di sviluppo ma si intuisce già quale potrà essere la sua velocità, che non è comparabile con qualsiasi altra auto. Il livello di downforce è incredibile e il suo look è super aggressivo" ha dichiarato l’olandese Max Verstappen. Gli ha fatto eco Albon: “Per reazioni, bilanciamento e forza G in curva è più vicina a una Formula Uno che a una vettura stradale”.
Niente debutto nel campionato endurance
La Valkyrie è caratterizzata da un profilo aerodinamico estremo, che la avvicina ad un prototipo da endurance: è spinta da un 6.5 V12 aspirato da oltre 1.000 cavalli, elettrificato mediante un sistema simile al Kers delle monoposto, che porta la potenza totale a 1.160 cavalli per circa 1.100 chili di peso.
Inizialmente Aston Martin aveva progettato di dotare la Valkyrie anche di una versione da gara, che avrebbe dovuto prendere parte alla stagione 2020/21 del Wec nella nuova classe regina delle Le Mans Hypercar. Con un recente comunicato, tuttavia, la Casa ha dichiarato di voler rimandare il debutto della Valkyrie nel motorsport.
Pesano i problemi finanziari
Una pausa che sembra dettata anche dai problemi finanziari del costruttore britannico, culminati in un’iniezione di liquidità di circa 263 milioni di dollari da parte del magnate Lawrence Stroll. Come contraltare all’investimento, a partire dalla stagione 2021 di Formula 1, Aston Martin smetterà i panni di title sponsor della scuderia di Red Bull per legarsi alla Racing Point, di proprietà di Stroll, e dare vita all’Aston Martin F1.