Nissan, alle prese con una grave crisi, ha rimescolato le carte del consiglio direttivo. Il costruttore giapponese si è riunito in un’assemblea generale e straordinaria degli azionisti presso la sede centrale di Yokohama, alla periferia di Tokyo, e ha nominato i manager che siederanno nel board rispondendo direttamente al nuovo ceo Makoto Uchida.
Durante l’assemblea Uchida ha dichiarato che è in fase di preparazione un nuovo piano di rilancio che dovrebbe portare Nissan fuori dai guai. Il planning comprenderà pesanti tagli “senza alcun timore di sorta”. Il progetto di ristrutturazione della società sarà annunciato a maggio, nel frattempo si deciderà quali saranno i prossimi passi con le alleate Renault e Mitsubishi.
Azionisti arrabbiati
Gli azionisti sembrano impazienti. “Non è un po’ troppo tardi?”, incalzano durante l’assemblea. Uchida prende tempo e chiede calma perché “il piano è già attivo fin da subito”. Il ceo giapponese appare per la prima volta davanti a un’assemblea generale dopo l’arresto per compensi illeciti di Carlos Ghosn, l’ex numero uno dell’Alleanza, scappato in Libano dal Giappone il 31 dicembre 2019.
Uno degli azionisti presenti ha proposto pubblicamente di mettere su Ghosn una taglia da 13,8 milioni di dollari per riportare il manager libanese in Giappone, “paese in cui dovrebbe affrontare lealmente la giustizia”. Uchida non ha risposto all’intervento che ha tuttavia suscitato un’ovazione di pubblico. Nissan ha tagliato del 43% le stime sul risultato operativo per l’anno fiscale 2019, che si concluderà a marzo 2020.