Gli Oscar 2020 hanno premiato anche il cinema che scende in pista. "Le Mans ’66 - La grande sfida" - diretto da James Mangold, ha conquistato due statuette: miglior montaggio a Andrew Buckland e Michael McCusker e miglior montaggio sonoro a Donald Sylvester. Un importante riconoscimento per il film che racconta l'appassionante duello tra Ford e Ferrari che culmina con la storica gara di durata sul circuito francese della Loira del 18 e 19 giugno 1966, quando la GT 40 Mk II riuscì ad interrompere la striscia positiva delle "Rosse", reduci di ben 6 vittorie consecutive.
Un libro emozionante
La vicenda accese le fantasie degli appassionati del motorsport nella seconda metà degli anni ’60. Nel film l'intero intreccio viene ricostruito a partire dal lavoro degli ingegneri e dei tecnici della scuderia Ford.
La pellicola, candidata al miglior film agli Academy Awards, è basata sul libro del 2010 di A. J. Baime "Go Like Hell: Ford, Ferrari and Their Battle for Speed and Glory". Un gruppo di uomini - attraverso passione, determinazione, grande ingegno e capacità tecniche - riescono a raggiungere un obiettivo ai confini con il sogno, quello di battere una scuderia dal nome noto in tutto il mondo e considerata fino ad allora irraggiungibile.
Un'altra chiave per il successo
Matt Damon interpreta il visionario designer texano Carroll Shelby, fondatore della Shelby-American (ora Shelby Automobiles), un ex pilota ingaggiato da Henry Ford II per dare vita ad un’auto da corsa in grado di superare ogni limite e mettersi alle spalle le monoposto di Enzo Ferrari, interpretato dall'attore italiano Remo Girone.
L'altra figura centrale della pellicola, è Ken Miles, il pilota ed ingegnere britannico che aiutò Shelby nella progettazione della leggendaria Ford GT 40 Mk: a vestire i suoi panni Christian Bale. Fu proprio Miles a scendere in pista nella competizione francese del ’66 prendendo parte alla storica vittoria dell’Ovale Blu. Il pilota sarebbe poi tragicamente morto poche settimane dopo nel corso di un test.
Che musica
Già dal lancio del trailer si respirava buona musica con "Gimme Shelter" dei Rolling Stones. Una "licenza poetica", visto che la canzone - scritta da Mick Jagger e Keith Richards - è stata pubblicata nel 1969, tre anni dopo le vicende raccontate. E tra un rombo di motore e l'altro nella colonna sonora sapientemente mixata anche The Byrds, Nina Simone e Link Wray. Una bella gara.