Il gruppo Hyundai è, insieme a Toyota, leader nell'idrogeno per la mobilità. Euisun Chung, vicepresidente esecutivo del colosso coreano, ha chiesto un forte impegno alla politica mondiale indicando tre passaggi chiave per accelerare la transizione verso una società a idrogeno. L’occasione è stata la terza riunione annuale del Consiglio dell'idrogeno, del quale il manager coreano è co-presidente, tenutasi a Parigi.
Non ci sono scorciatoie
“Non esistono scorciatoie per la creazione di una futura società dell'idrogeno", ha detto Chung sottolineando che per sfruttarne appieno il potenziale e renderlo prima alternativa ai combustibili fossili, sia necessario ridurre i costi attraverso l'innovazione tecnologica nell'intera catena del valore, tra cui produzione (utilizzando fonti di energia rinnovabile), stoccaggio, distribuzione e applicazione.
Sempre secondo Chung occorre inoltre istituire un sistema di gestione della sicurezza globale al fine di convincere l'opinione pubblica che l'idrogeno è completamente affidabile e non presenta rischi se utilizzato rispettando tutte le normative previste. Mentre per favorire un'ampia accettazione in società è necessario che i governi ne promuovano da subito i benefici.
Il ruolo del Consiglio
La comunicazione è fondamentale. Nell’ultimo rapporto del Consiglio, "Path to Hydrogen Competitiveness: A Perspective", si dimostra come i costi per utilizzare l'idrogeno in molte applicazioni diminuiranno entro il 2030 fino al 50%. Perché sia possibile, però, saranno necessarie politiche di supporto in aree geografiche chiave, insieme a un sostegno agli investimenti di circa 70 miliardi di dollari in anticipo fino al 2030. Cifra considerevole, ma che rappresenta meno del 5% della spesa globale annua per l'energia. Per fare un confronto, il sostegno fornito alle energie rinnovabili in Germania è stato nel 2019 di circa 30 miliardi di dollari.