Il mercato dell'auto in Cina rallenta e le aspettative per il 2020 non sono delle più rosee. L'Associazione locale dei produttori di automobili (Caam) prevede un calo del 2% nelle vendite di veicoli per il terzo anno consecutivo.
La diminuzione seguirebbe il -8,2% del 2019, causato soprattutto dai nuovi standard di emissione imposti dal Paese del Dragone. La cifra rossa registrata a dicembre è la 18esima consecutiva che colpisce la Cina da altrettanti mesi a questa parte. Le vendite annuali sono iniziate a diminuire nel luglio 2018 (-4%).
“La fase di sviluppo in cui i numeri aumentavano ad altissima velocità - per 28 anni consecutivi, dai primi anni '90 - è ormai lontana. Dobbiamo accettare la realtà di standard di crescita a rilento ed essere pazienti", ha detto Shi Jianhua, alto funzionario di Caam.
L'industria dell'auto, tuttavia, spera in una ripresa che potrebbe essere accelerata anche dall'allentamento delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, uno dei fattori che ha contribuito, insieme al taglio degli incentivi, alla discesa dei volumi.
Elettriche giù
Le vendite di nuovi veicoli energetici (Nev) sono crollate del 27,4% a dicembre, con un segno negativo complessivo del 4: in totale consegnate 1,24 milioni di unità nel 2019. Un calo importante se si pensa che solo nel 2018 le immatricolazione delle auto green avevo registrato un aumento del 62%. L'obiettivo di raggiungere i 2 milioni di Nev nel 2020 - un target fissato dal ministero dell'industria cinese nel 2017 - è quantomeno utopistico. Previsione confermata anche dall'assistente segretario generale del Caam, Xu Haidong: "Non è possibile".