La Isetta sta per rinascere in versione a zero emissioni. La microvettura che venne prodotta dalla Casa italiana Iso tra il 1953 e il 1956 e successivamente su licenza dalla Bmw, è stata reinterpretata in chiave moderna dalla tedesca Artega. A spingerla ora c’è un propulsore elettrico.
200 chilometri di autonomia
La Karo-Isetta - nome per cui l’Artega ha ottenuto il consenso dagli eredi di Ermenegildo Preti, l'inventore della caratteristica vettura - è già ordinabile sul sito del costruttore e i primi esemplari saranno consegnati nell'aprile 2020.
Inizialmente la microcar, omologata come quadriciclo pesante, sarà offerta in due diverse versioni: la serie limitata “Intro", che costa 21.995 euro in Germania e la "Edition", disponibile a partire da 17.995 euro. Per ora non sono stati diffusi molti dettagli tecnici: si sa, comunque, che avrà una velocità di 90 chilometri orari e un'autonomia di 200 chilometri e manterrà il classico portellone d’ingresso frontale.
Una storia travagliata
Il remake elettrico della Isetta ha una storia travagliata. L’idea di dare un erede alla storica vetturetta risale al 2018, quando l’azienda svizzera Micro Mobility Systems mise a punto il progetto della Microlino, per la cui produzione e distribuzione venne siglato un accordo con l’imolese Tazzari, che a sua volta cedette tutti i diritti sulla realizzazione della vettura all’Artega. Tra quest’ultima e la Micro nacque in seguito una controversia dovuta al fatto che gli svizzeri lamentavano una scarsa qualità della vettura assemblata dall’Artega, e chiedevano ulteriore tempo per affinare il progetto.
A fine 2019 le due aziende hanno risolto in via stragiudiziale la disputa, stabilendo che l’Artega potrà mettere in produzione la propria versione della vettura debitamente modificata (per l’appunto, la Karo-Isetta), mentre la Micro continuerà a sviluppare il progetto della Microlino, che verrà immessa sul mercato nel 2021 e la cui costruzione è stata ora affidata all’italiana Cecomp.