Inarrestabile Tesla. Il costruttore di Palo Alto inizia il 2020 all’insegna di un nuovo record: nei primi giorni di gennaio con 84,55 miliardi di dollari, l’azienda di Elon Musk è diventata la Casa automobilistica con la maggior capitalizzazione di mercato di sempre, un record in precedenza detenuto da Ford che nel 1999 aveva toccato gli 81 miliardi (al netto dell’inflazione).
Capitalizzazione record
A dare risalto alla performance del costruttore californiano contribuisce il paragone con alcuni dei suoi competitor: anzitutto con la stessa Ford, che oggi si ferma a 36,8 miliardi di dollari, e con General Motors, accreditata di 50,2 miliardi. In pratica, a Wall Street Tesla vale più o meno quanto due dei principali costruttori americani messi assieme.
Dati che diventano ancora più impressionanti se si va a guardare la loro progressione nel tempo: dallo scorso maggio, quando il valore delle azioni era di 177 dollari, a oggi (nel momento in cui scriviamo è di 469 dollari), il titolo di Tesla si è rivalutato del 160%, mentre solo a partire da ottobre l’aumento nella quotazione è stato dell’80%. Prendendo in considerazione il valore delle singole azioni, il confronto con i due colossi dell’automotive americano si fa ancora più impari: i titoli di GM valgono 35 dollari ciascuno, mentre quelli di Ford superano di poco i 9 dollari.
I timori di Wall Street
Un successo che alcuni a Wall Street temono possa rivelarsi una sorta di bolla. Non sono pochi, infatti, i analisti che reputano le azioni Tesla un investimento rischioso, preoccupati dall’instabilità delle quotazioni. Ma dietro l’exploit nel mercato finanziario ci sono anche performance molto solide sul mercato reale: in attesa di svelare, a fine gennaio, i dati del bilancio trimestrale, Tesla ha annunciato di aver consegnato 367.500 veicoli nel 2019, il livello più alto da quanto la Casa è stata fondata nel 2003, con un incremento del 50% rispetto all’anno precedente.
Fondamentale la Cina
Forte di un risultato tanto solido, Elon Musk ha presieduto la cerimonia per la consegna delle prime berline Model 3 assemblate nello stabilimento di Shanghai - la Gigafactory 3 - dove nel 2020 inizierà anche la produzione del suv Model Y.
Proprio questo impianto sarà centrale per il futuro della Casa: sono in molti, infatti, a pensare che la continuazione del successo per la factory d Palo Alto dipenderà dalla sua capacità di mantenere redditività in una Cina dove le vita si fa sempre più difficile per le vetture elettriche, a causa di un mercato che stenta a riprendersi e dell’eliminazione degli incentivi governativi.