Il 2020 sarà decisivo per la sopravvivenza di Nio. La startup cinese, specializzata in veicoli elettrici, ha in programma per fine anno una serie di importanti novità: anzitutto il lancio del suo terzo modello, il suv compatto EC6, oltre a una nuova generazione di batterie, che si potrà montare anche sui veicoli già circolanti e garantirà maggiore autonomia. L’azienda però sta affrontando anche una grave crisi di liquidità e, in mancanza di ulteriori finanziamenti, rischia di cessare l’attività prima che i nuovi prodotti vedano la luce.
Capitale non sufficiente
Nel presentare i risultati del terzo trimestre Nio ha dichiarato di avere a disposizione 274 milioni di dollari di liquidità, una cifra “al momento non sufficiente a coprire le richieste di capitale per la continuazione delle operazioni. L’attività nei prossimi dodici mesi - si legge ancora nel comunicato – dipenderà dalla capacità dell’azienda di reperire ulteriori fonti di finanziamento”.
Nio ha speso oltre 6 miliardi dalla sua nascita nel 2014 per sviluppare e avviare la produzione del suo primo veicolo elettrico stradale, il suv a sette posti ES8, lanciato a dicembre 2017, e a fine 2018 affiancato dal più piccolo ES6, a sei posti. Nel corso del 2019, tuttavia, le vendite della startup, attiva principalmente in Cina, sono crollate a causa del rallentamento del mercato domestico e dell’abolizione dei sussidi governativi sulle auto elettrificate.
Resistere fino a dicembre 2020
Come risultato, la startup ha cancellato i piani per lo sviluppo di una berlina elettrica e per la costruzione di un nuovo stabilimento nei pressi di Shanghai. Nio ha anche venduto il suo team in Formula E, oltre ad aver drasticamente tagliato i posti di lavoro (dai 10mila dipendenti di inizio 2019 è passata a 7.500), non solo in Cina ma anche nelle sue strutture all’interno della Silicon Valley.
Lo stesso ceo e fondatore dell’azienda, William Li, ha investito 200 milioni di dollari di denaro personale per cercare di garantire la sopravvivenza della startup. “Nio è un’azienda sana, e lo dimostra la competitività dei nostri prodotti” ha dichiarato il manager, secondo cui lo sforzo necessario sarebbe quello di riuscire a traghettare la Casa fino a dicembre 2020, quando con l’introduzione della crossover compatta EC6 e del modulo batteria da 600 chilometri di autonomia le sorti della Casa potrebbero risollevarsi.